(ANSA) – MILANO, 24 NOV – Il 2022 è stato un anno di
incrementi significativi dei prezzi delle camere di albergo, sia
per quanto riguarda la stagione estiva, con un +12% sul 2021,
sia per la stagione invernale alle porte, con +17% sul 2021 e
ben +38% sul 2019. Il solo segmento temporale delle vacanze
natalizie vede un aumento del 13% sul 2021 e del 26% sul 2019.
E’ quanto emerso da un’indagine di cui si è parlato nel vertice
annuale degli albergatori professionisti, organizzato
dall’agenzia Albergatore Pro nei giorni scorsi a Riccione
(Rimini), per confrontarsi sullo stato di salute della
categoria.
Il costo medio giornaliero di una camera in un hotel 4 stelle
in montagna con trattamento mezza pensione passa, in base ai
dati forniti, dai 386,3 euro dell’inverno 2021 ai 439,5 del
2022. La causa principale, oltre all’aumento del costo della
materia energetica e la reazione alla fase di inflazione, si
individua nella propensione degli italiani a spendere i propri
risparmi in viaggi. Segnali incoraggianti per il mercato della
ricettività, che si scontrano però con la carenza di lavoratori
nelle strutture: l’83% degli alberghi italiani ha difficoltà a
reperire personale, soprattutto se qualificato.
“L’indagine, effettuata dall’osservatorio interno
all’agenzia, ha monitorato attraverso software gestionali
installati nelle strutture le tariffe di circa 400 hotel situati
in zone montane – spiega Gian Marco Montanari, amministratore
delegato di Albergatore Pro – aggregandone i dati in forma
anonima. Emerge che il turismo ha retto all’inflazione e gli
italiani hanno scelto di continuare a spendere nei viaggi
nonostante il caro spese. A nostro avviso, fino a pochi anni fa,
l’utente italiano si chiedeva cosa riuscisse a fare dopo aver
risparmiato, mentre oggi si chiede cosa può mettere da parte una
volta sostenute tutte le spese, comprese quelle per i viaggi. A
tal proposito, si è passati da un risparmio medio del 10-13% sul
reddito nei primi 20 anni del millennio, al 1,5% del 2022”.
(ANSA).
Turismo: vacanze di Natale in albergo costeranno +13%
Ma 83% strutture italiane ha difficoltà a reperire personale
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