Pechino “non ha fornito armi ad alcuna delle due parti del conflitto ucraino. La Cina non è l’artefice della crisi, né una parte direttamente interessata.
Perché minacciare allora le sanzioni alla Cina? Non è assolutamente accettabile”. Il neoministro degli Esteri, Qin Gang, nel suo primo briefing con i media a margine dei lavori parlamentari annuali, ha accennato a “una mano invisibile” che sembra sostenere una crisi prolungata. “E’ una tragedia che poteva essere evitata: la Cina sceglie la pace sulla guerra, il dialogo sulle sanzioni” e la de-escalation all’escalation”, ha notato ancora Qin sul conflitto tra Russia e Ucraina.
Se gli Stati Uniti non “frenano e continuano sulla strada sbagliata, ci saranno sicuramente conflitti e scontri. Chi ne sopporterà le catastrofiche conseguenze?” E’ il monito di Qin Gang, per il quale “contenimento e repressione non renderanno grande l’America e non fermeranno il rinnovamento della Cina”.
Qi è ritornato sul pallone aerostatico transitato di recente sul territorio americano (come “incidente inaspettato”) e abbattuto.
Gli Usa “hanno agito con una presunzione di colpa, reagito in modo eccessivo, abusato della forza e drammatizzato l’incidente”, ha aggiunto.
Ucraina: Pechino, la Cina non ha mai fornito armi alle parti in conflitto
Pechino “non ha fornito armi ad alcuna delle due parti del conflitto ucraino. La Cina non è l’artefice della crisi, né una parte direttamente interessata. Perché minacciare allora le sanzioni alla Cina? Non è assolutamente accettabile”. Il neoministro degli Esteri, Qin Gang, nel suo primo briefing con i media a margine dei lavori parlamentari annuali, […]
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