“Avete sviluppato un’iniziativa di forte rilevanza politica che aiuta la città a capire sé stessa e a dimostrare la sua vitalità”. Il vicesindaco e assessore alla crescita culturale, Luca Bergamo, nel corso della conferenza stampa di presentazione del Mese della Fotografia a Roma, MFR19, al Macro Asilo, esprime la sua ammirazione per il successo dell’iniziativa.
Con l’ obbiettivo di raccontare l’arte della fotografia al tessuto urbano della Capitale, un gruppo di soli 14 fotografi professionisti, riuniti nell’associazione “Il Faro”, è riuscito infatti ad organizzare uno straordinario calendario di eventi, mostre, incontri, tutti gratuiti, che coinvolgono 450 fotografi e 140 location nell’intero territorio della Capitale.
“Siete riusciti – sottolinea Bergamo – a far ragionare su larga scala la città, con un’attività che parla alla città e si dimostra in grado di coinvolgere ampi strati di popolazione e numerose location. E’ un fenomeno di cui dobbiamo capire la lettura, tenuto conto delle difficoltà incontrate per coinvolgere, e fare partecipi di un unico progetto di valorizzazione, le diverse attività culturali che fanno capo al Campidoglio”.
Secondo il Vicesindaco, oltre alla valorizzazione del patrimonio dell’antichità, Roma ha quanto mai bisogno di iniziative che esprimano la capacità di grande articolazione di soggetti della cultura contemporanea. E il racconto in tutta la Città, attraverso la voce di chi la vive tutti i giorni , dell’arte della fotografia, non è solo un grande evento, ma soprattutto un modello da imitare.
Così fra un inedito del lavoro del critico e fotografo Andrea Attardi il 1 marzo al museo dell’Arte Classica La Sapienza; l’inaugurazione ufficiale il 2 marzo a Palazzo Merulana con la mostra del maestro della fotografia, Franco Fontana, e la chiusura con l’incontro col pubblico dei due grandi fotografi Ernesto Bazan, il 29 marzo al teatro dei Dioscuri a Quirinale e Fabrizio Ferri il 31 marzo al Macro, è in arrivo un mese con una cascata di piccole e grandi mostre, dibattiti, laboratori, seminari, in luoghi pubblici e privati, in centro come in periferia. Tutta la Capitale è infatti coinvolta in un crescendo di partecipazioni inaspettato, come il recente famoso Pastificio Cerere, in nome della fotografia “filosofia di vita”.
“Abbiamo voluto – spiega il presidente dell’associazione Il Faro, Andrea Mazzini – diffondere la fotografia alla portata di tutti, senza criteri o impostazioni a monte, nessuno escluso, fatti salvi la decenza e la qualità visiva. Abbiamo puntato a far conoscere la fotografia al pubblico senza strutture, attraverso mostre senza un tema fondamentale. Ogni spazio colto dal fotografo come se lo sente, ogni immagine fruita dai cittadini e visitatori come capita”.