Venezia cala le sue carte, presentato il programma della 74esima della Mostra del Cinema e ne vedremo delle belle. Ben quattro i registi italiani in Concorso, in una sezione che può contare su 21 titoli fra cui alcuni molto attesi come Mommy! di Darren Aronofksy e l’ultimo titolo di Guillermo Del Toro. Vediamo quali sono le novità di quest’edizione presentata oggi a Roma dal direttore Alberto Barbera e dal presidente Paolo Baratta.
Una delle novità di quest’edizione è chiaramente l’apertura alla realtà virtuale, Venezia avrà una sessione Virtual Reality dedicata a questo nuovo modo di fare cinema.
Il direttore Paolo Baratta ha parlato della “riappropriazione” di alcuni luoghi simboli della Mostra internazionale d’Arte Cinematografica e della sezione Virtual Reality.
“Dopo l’annus horribilis del 2010, disponiamo dei palazzi che hanno fatto la storia della Mostra. Il Palazzo dell’Excelsior restaurato, costruito nel 1937 per la Mostra, la Sala Darsena, il Palazzo del Casinò, ruolo di e per il cinema e partner effettivo della Mostra. Abbiamo anche il Cubo Rosso simboleggia una nascita di questo programma e un’apertura ai generi e un’attività di Festival che si affianca a quella di Mostra”.
Una delle novità è quella della sezione dedicata alla Virtual Reality, una delle scommesse di quest’edizione che sarà ospitata inutile un nuovo spazio: il Lazzaretto Vecchio. La Virtual Reality si unisce ad altri pilastri, già consolidati della Mostra, il Venice Production Bridge; la sezione Classici e il Cinema del Giardino.
Per Barbera “Venezia si conferma il luogo prediletto come possibile transito per ottenere i grandi riconoscimenti per il grande cinema qualità, in particolare quello del continente americano”.
La parola passa poi ad Alberto Barbera che presenta, dopo una breve panoramica, le sessioni più importanti di Venezia 74.
“La novità più importante è quella del nuovo concorso è l’introduzione del Concorso dedicato alla realtà virtuale”, ha iniziato Barbera, “Abbiamo ricevuto 106 proposte”.
Il presidente della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica ha già anticipato il gradito ritorno dei film italiani alla Mostra: “Siete abituati a sentirmi lamentare dello scarto della qualità e la quantità dei film, la quantità che cresce a discapito della qualità che ha delle ricadute negative. Per la prima volta dopo tanto tempo ci siamo ritrovati ad avere molti film interessanti: opere prime, seconde e terze. Non ci sono grandi, tranne Virzì, ma ci sono anche tantissimi esordi incoraggianti”.
FILM D’APERTURA, CHIUSURA: PAYNE E KITANO
Il film di apertura, già presentato qualche settimana fa, sarà Downsizing di Alexander Payne con Matt Damon, Christoph Walt, Hong Cha e Kristen Wiig. A chiudere il festival, il ritorno di Kitano Takeshi Outrage Coda. Ad aprire, invece, la sezione di Orizzonti sarà Nico, 1988 di Susanna Nicchiarelli.
CONCORSO
Human Flow, Ai Weiwei (Germania, USA)
Mother!, Darren Aronofsky (USA)
Suburbicon, George Clooney (USA)
The Shape of Water, Guillermo del Toro (USA)
L’Insulte, Ziad Doueiri (Francia, Libano)
La Villa, Robert Guédiguian (Francia)
Lean On Pete (Charley Thompson), Andrew Haigh (Gran Bretagna)
Mektoub, My Love: Canto Uno, Abdellatif Kechiche (Francia, Italia)
Sandome No Satsujin (The Third Murder), Korea Hirokazu (Giappone)
Jusqu’à la Garde, Xavier Legrand (Francia)
Ammore e Malavita, Manetti Bros (Italia)
Foxtrot, Samuel Maoz (Francia, Svizzera)
Three Billboards Outside Ebbing, Missouri, Martin McDonagh (Gran Bretagna)
Hannah, Andrea Pallaoro (Italia, Belgio, Francia)
Downsizing, Alexander Payne (USA)
Jia Nian Hua (Angels Wear White), Vivan Qu (Cina, Francia)
Una famiglia, Sebastiano Riso (Italia)
First Reformed, Paul Schrader (USA)
Sweet Country, Warwick Thornton (Australia)
The Leisure Seeker, Paolo Virzì (Italia)
Ex Libris – The New York Public Library, Frederick Wiseman (USA)
Ai Weiwei dirige un documentario Human Flow, dedicato alla migrazione, uno dei temi chiave di Venezia 74. Darren Arofonsky porta l’attesissimo Mother! alla Mostra del Cinema di Venezia. George Clooney, invece, dirige il suo terzo film Suburbicon.
Atteso anche Guillermo del Toro, il regista messicano, a detta del presidente Paolo Baratta, ha diretto uno dei suoi migliori film degli ultimi 10 anni. E porta al Festival The Shape of Water: “Una storia d’amore a metà fra La Bella e la Bestia e Il Mostro del Lago Nero”.
Il libanese L’Insulte è incentrato su un dialogo fra un palestinese e un cristiano di estrema destra. Guédigian dirige La Ville, uno dei film più belli del regista di Le passeggiate di Campo di Marte. Andrew Haigh, il regista di Weekend, porta a Venezia il suo nuovo film, girato in America, sull’amicizia fra un ragazzo e un cavallo.
Abdellatif Kechiche, il regista di La Vita di Adele, porta alla Mostra del Cinema il suo ultimo film con un titolo ancora provvisorio. Il giapponese Koreeda dirige un film dedicato a una questione processuale e alla giustizia, titolo che aveva preannunciato durante la presentazione romana di Ritratto di famiglia con tempesta.
Fra le 21 pellicole in Concorso a Venezia 74 c’è anche l’opera prima del francese Xavier Legrand: Jusqu’à la Garde. Legrand ha diretto Avant que tout perdre, cortometraggio candidato agli Oscar nel 2013.
Una delle scommesse fra i 21 titoli in Concorso è il musical napoletano dei Manetti Bros Ammore e Malavita. Il Leone d’Oro a Venezia a Venezia nel 2009 con Lebanon, Maoz dirige un altro film sulla guerra Foxtrot diretto con approccio molto duro.
Hannah dell’italiano Andrea Pallaoro può contare sulla protagonista Charlotte Rampling. La cinese Qu dirige il suo secondo film dedicato alla condizione della donna in Cina (Angels Wear White). Sebastiano Riso dirige il terzo film italiano in Concorso: Una famiglia, interpretato da Micaela Ramazzotti e dall’attore francese Patrick Bruel.
Anche Paul Schrader, regista di Taxi Driver, dirige The First Reformed con protagonista Ethan Hawke. “Un titolo sconcertante” per Paolo Baratta.
L’australiano Sweet Country è diretto dal regista aborigeno Warwick Thornton che ha diretto nel 2009 Samson and Delilah.
Paolo Virzì è il quarto regista italiano in Concorso con il suo primo film americano The Leisure Seeker con Helen Mirren e Kiefer Sutherland. Film americano anche per il regista di In Bruges Martin McDonagh, dirige un cast stellare in Three Billboards Outside Ebbing, Missouri. Chiude la sezione del Concorso Ex Libris – The New York Public Library diretto dal maestro del documentario Frederick Wiseman.
FUORI CONCORSO
EVENTI SPECIALI
Casa d’altri, Gianni Amelio (Italia)
Michael Jackson’s Thriller 3D, John Landis (USA)
Making of Michael Jackson’s Thriller 3D, Jerry Kramer (USA)
FICTION
Our souls at night, Ritesh Batra (Usa)
Il signor Rotpeter, Antonietta De Lillo (Italia)
Victoria & Abdul, Stephen Frears (Gran Bretagna)
La Mélodie, Rachid Hami (Francia)
Outrage Coda, Kitano Takeshi (Giappone)
Loving Pablo – Escobar, Fernando León de Aranoa (Spagna, Bulgaria)
Zama, Lucrecia Martel (Argentina)
Wormwood, Errol Morris (USA)
Diva!, Francesco Patierno (Italia)
Le Fidèle, Michaël R. Roskam (Belgio, Francia, Paesi Bassi)
Il coloro nascosto delle cose, Silvio Soldini (Italia)
The Private Life of a Modern Woman, James Toback (USA)
Brawl in Cell Block 99, S. Craig Zahler (USA)
NON-FICTION
Cuba and the Cameraman, Jon Alpert (USA)
My Generation, David Batty (Gran Bretagna)
Piazza Vittorio, Abel Ferrara (Italia)
The Devil and Father Amorth, William Friedkin (USA)
This is Congo Daniel McCabe (Congo)
,Ryuchi Sakamoto: Coda, Stephen Nomura Schible (Usa, Giappone)
Jim & Andy: The Great Beyond. The Story of Jim Carrey, Andy Kaufman and Tony Clifton, Chris Smith (Usa, Canada)
Happy Winter, Giovanni Totaro (Italia)
Nella sezione Fuori Concorso, Paolo Baratta segnala i tre eventi speciali: il primo cortometraggio di Gianni Amelio, Casa d’altri. e i due titoli omaggio a Thriller, il video del singolo di Michael Jackson che porterà a Venezia 74 il suo regista: John Landis.
Nella sezione fiction, il film prodotto da Netflix Our Souls At Night può contare sui due Leoni alla carriera come protagonisti: Jane Fonda e Robert Redford, che saranno premiati il 1° settembre. Il film è diretto dal regista di Lunchbox Ritesh Batra.
L’italiana De Lillo dirige Il signor Rotpeter, ispirato all’omonimo racconto di Franz Kafka. Stephen Frears dirige, invece, la storia d’amicizia particolare fra Victoria & Abdul, l’imperatrice e il suo servitore di origine indiana. Insabbiata dopo la morte della regina è tornata alla ribalta grazie ad alcuni diari Abdul Karim. Judi Dench sarà presente alla Mostra.
Rachid Hami dirige La Mélodie, una storia di un insegnante di violino in una banlieue parigina. Takeshi Kitano torna alla Mostra del Cinema di Venezia con il film di chiusura.
Loving Pablo, Escobar, del regista spagnolo Fernando León de Aranoa porta sul grande schermo la storia d’amore fra Pablo Escobar e una giornalista, i due avranno i volti di Javier Bardem e Penélope Cruz.
Errol Morris dirige la serie TV, sempre prodotta da Netflix, Wormwood, dedicata alla storia vera di uno scienziato che morì presunto suicida e che lavorava ad alcuni studi sulle arme biologiche.
Francesco Patierno dirige, invece, Diva!, un film dedicato a Valentina Cortese che avrà i volti di alcune di otto attrici italiane e dell’attore Michele Riondino. La Fidèle diretto dal belga Roskam è stato definito “strano” da Paolo Baratta e ha per protagonisti Adèle Exarchopoulos e Matthias Schoenaerts.
Silvio Soldini porta a Venezia il suo ultimo film Il colore nascosto delle cose con “i soliti rapporti sentimentali, ma un contesto inedito perché la protagonista, interpretata da Valeria Golino, è non vedente”.
Sienna Miller è la protagonista di The Private Life of a Modern Woman, un film scritto su misura per l’attrice inglese che sarà presente a Venezia.
Craig Zahler dirige, invece, il super violento Brawl In Cell Block 99, proiettato a mezzanotte e secondo Baratta “due ore di violenza allo stato puro”.
Nella sezione non fiction, Jon Alpert parla della Cuba di Fidel Castro Venezia cala le sue carte, presentato il programma della 74esima della Mostra del Cinema e ne vedremo delle belle.
La Swing London e gli anni che segnarono la Capitale inglese per stile, arte e glamour sono al centro del documentario My Generation con una “voce” d’eccezione Michael Caine, anche l’attore inglese sarà presente a Venezia 74.
Abel Ferrara firma, invece, dirige Piazza Vittorio: il regista americano che vive da anni a Piazza Vittorio fa un ritratto di uno degli angoli più multiculturali della Capitale.
The Devil and Father Amorth è dedicato a padre Amorth, scomparso l’anno scorso, ed è diretto da William Friedkin. Il regista de L’Esorcista segue padre Amorth durante un vero esorcismo. Friedkin sarà presente a Venezia.
Un altro dei documentari sarà dedicato al compositore giapponese Ryuchi Sakamoto. Chris Smith dirige, invece, un documentario sul making of di Man On The Moon, il film di Miloš Forman dedicato ad Andy Kaufman, amatissimo comico americano. Il girato è rimasto nascosto dal 1998 a oggi e – a detta di Baratta – colpisce vedere come Jim Carrey sia totalmente calato nei panni del comico americano e nell’alter ego di Kaufamn: Tony Clifton.
Gianni Totaro è il regista di Happy Winter, girato sulla spiaggia di Mondello lo scorso Ferragosto.
PROIEZIONI SPECIALI
La Lunga Strada del Ritorno, Alessandro Blasetti (Italia, 1962)
Barbiana ’65 – La Lezione di Don Milani, Alessandro D’Alessandro (Italia)
Lievito Madre – Le Ragazze del Secolo Scorso, Concita De Gregorio, Esmeralda Calabria (Italia)
BIENNALE COLLEGE CINEMA
Beautiful Things, Giorgio Ferrero (Italia)
Shaheed, Mazen Khaled (Libano)
Strange Colours Alena Lodkina (Australia)
CINEMA DEL GIARDINO
Manuel, Dario Albertini (Italia)
Controfigura, Rä Di Martino (Italia)
Woodshock, Kate e Laura Mulleavy (USA)
Nato a Casal di Principe, Bruno Oliviero (Italia)
Suburra – La serie, Michele Placido, Andrea Molaioli, Giuseppe Capotondi (Italia)
Tueurs, François Troukens, Jean-François Hensgens (Belgio, Francia)
Fra i film del Cinema del giardino anche alcuni documentari: Evviva Giuseppe dedicato a Giuseppe Bertolucci; La lucida follia di Marco Ferreri di Anselma Dell’Olio, Años Luz dedicato al making of di Zuma, uno dei film in Concorso, La Révolution des Images de la Révolution Russe di Hamon, The Prince and the Dybbuk dedicato al produttore polacco Michal Waszynski; La voce di Fantozzi di Mario Sesti “è un omaggio a Paolo Villaggio della Mostra”, This is the War room di Ken Adams analizza la stanza della guerra di Dottor Stranamore di Stanley Kubrick.
ORIZZONTI
I 19 film di Orizzonti saranno preceduti da pillole dell’Istituto Luce dedicati agli 80 anni di Cinecittà.
Disappearance, Ali Asgari (Iran, Qatar)
Espèces Menacées, Gilles Bourdos (Francia)
The Rape of Recy Taylor, Nancy Buirski (USA)
Caniba, Lucien Castaing-Taylor, Verena Paravel (Francia)
Les Bienheureux, Sofia Djama (Francia, Belgio)
Marvin, Anne Fontaine (Francia)
Invisible, Pablo Giorgelli (Argentina, Brasile, Uruguay, Germania)
Brutti e cattivi, Cosimo Gomez (Italia, Francia)
The Cousin, Tzakhi Grad (Israele)
The Testament, Amichai Greenberg (Israele)
No Date, No Signature, Vahid Jalilvand (Iran)
Los Versos del Olvido, Alireza Khatami (Iran)
La Nuit Où J’Ai Naigé, Damien Manivel, Igarashi Kohei (Francia, Giappone)
Nico, 1988, Susanna Nicchiarelli (Italia)
Krieg, Rick Ostermann (Germania)
West of Sunshine, Jason Raftopoulos (Australia)
Gatta Cenerentola, Alessandro Ray, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri, Dario Sansone (Italia)
Under The Tree, Hasteinn Gunnar Sigurðsson (Islanda)
La Vita in comune, Edoardo Winspeare (Italia)
In Orizzonti, aperto dall’italiano Nico, 1988, Barbera ha segnalato alcuni titoli:
Espacès Menacées è dedicato al disagio della Francia odierna, The Rape of Recy Taylor è la vera storia di uno stupro ai danni di una colore nell’America razzista prima che leggi razziali venissero abolite.
Caniba si preannuncia come uno dei titoli più forti del Festival: a Venezia 74 arriva un documentario su Issei Sagawa, il killer giapponese che uccise una compagna di classe della Sorbonne e ne mangiò il corpo.
Les Bienheureux, opera prima della regista algerina, è dedicato al fallimento delle prim avere arabe. Marvin, invece, è diretto da Anne Fontaine, la regista di Agnus Dei. Mentre l’Argentina è presente nella sezione con il film Invisible. Brutti e cattivi dell’italiano Cosimo Gomez è un’opera prima ed è un film grottesco.
Due i film israeliani: The Cousin e The Testament, il secondo è dedicato al massacro di un gruppo di ebrei in Austria. Sono tre i titoli iraniani: Disappearance dell’italiano Asgari, No Date, No Signature e Los versos del olvido, ambientato nel Cile della dittatura di Pinochet.
La nuit ou j’ai nagé è un delicato racconto solo per immagini della vita di un bambino di sei anni nel Nord del Giappone. Il tedesco Krieg parla di una guerra “metafisica” ed è diretto dallo stesso regista di Wolkskind.
L’australiano West of Sunshine è uno dei titoli dedicati al rapporto fra padre e figli. Gatta Cenerentola, invece, è un film d’animazione. Fra i titoli anche l’islandese Under The Tree, mentre fra gli italiani c’è anche il ritorno di Edoardo Winspeare e La vita in comune.
CLASSICI
Il deserto rosso, Michelangelo Antonioni
Novecento, Bernardo Bertolucci
L’Oeil du Malin, Claude Chabrol
Batch ’81, Mike De Leon
Non c’è pace tra gli ulivi, Giuseppe De Sanctis
La donna scimmia, Marco Ferreri
Black Peter, Miloš Forman (Cecoslovacchia)
Due o tre cose che so di lei, Jean-Luc Godard (Francia)
Daïnah La Métisse, Jean Grémillon (Francia)
I figli delle mille e una notte, Nacer Khemir (Tunisia, Francia)
Va’ e vedi, Elem Klimov (URSS)
Into the night, John Landis (USA)
Rosita, Ernst Lubitsch (USA)
Gli amanti crocifissi, Kenji Mizoguchi (Giappone)
L’intendente Santoro, Kenji Mizoguchi (Giappone)
Il sapore del riso al tè verde, Yasujiro Ozu (Giappone)
Incontri ravvicinati del terzo tipo, Strven Spielberg (USA)
Femmina Ribelle, Raoul Walsh (USA)
Il Castello Maledetto, James Whale (USA).
LE GIURIE
VENEZIA 74
Il presidente è l’attrice Annette Bening, a comporre la Giuria che assegnerà il Leone d’Oro: la regista e sceneggiatrice ungherese Ildikó Enyedi; il regista messicano Michel Franco; le attrici Rebecca Hall, Anna Mouglalis e Jasmine Trinca; il critico australiano David Statton, il regista e sceneggiatore inglese Edgar Wright e il produttore Yonfan.
ORIZZONTI
Gianni Amelio, invece, è il presidente della Giuria di Orizzonti, così composta: la regista iraniana Rakhshan Banietemad, la collega statunitense Ami Canaan Mann; il regista irlandese-scorzzere Mark Cousins; lo sceneggiatore e architetto argentino Andrés Duprat; la regista e sceneggiatrice belga Fien Troch; la regista francese di Planetarium Rebecca Zlotowski.
PREMIO VENEZIA OPERA PRIMA
Questa Giuria è presieduta dal regista francese Benoît Jacquot, insieme al critico inglese Geoff Andrew, il produttore di Hong Kong Albert Lee, l’attrice italiana Greta Scarano e il regista greco Yorgos Zois.
La giuria della neonata sezione Venice Virtual Reality ha per presidente John Landis e può contare anche sulla sceneggiatrice francese Céline Sciamma e l’attore italiano Ricky Tognazzi.