Il documentario L’arte viva di Julian Schnabel ripercorre la vita e la carriera di un grandissimo artista, controverso e amato da molti. A dirigerlo è un altro “artista” Pappi Corsicato, L’arte viva di Julian Schnabel sarà al cinema il 12 e il 13 dicembre grazie a Nexo Digital.
Com’è venuta l’idea del documentario al regista napoletano: “Ho conosciuto Julian negli anni 80, nel momento più alto della sua carriera. L’ho ritrovato dopo 15 anni, grazie a Clemente e aveva già realizzato Basquiat, e Prima che sia notte. Mi ricordava il personaggio di Quarto potere: le mogli, il suo Palazzo Chupi… Julian è una forza della natura”.
Il documentario di Pappi Corsicato lo racconta proprio così: un artista importante nelle parole dei suoi figli (Lola Montes, Stella e Vito avuti dalla prima moglie), le mogli (Jacqueline Beaurang e Olatz López Garmendia), attori e amici. Schnabel è anche raccontato dalle clip dei film che ha diretto e dai quadri che ha realizzato come artista.
“Abbiamo iniziato a girare dopo che Julian aveva rifiutato un documentario, già realizzato, della BBC. Quando abbiamo iniziato le riprese a New York, Lou Reed è morto ed è stato un duro colpo per Julian”, ha raccontato Pappi Corsicato. Julian Schnabel ha dedicato uno dei suoi film all’artista americano Lou Reed’s Berlin.
L’arte viva di Julian Schnabel ha avuto un lunghissimo processo produttivo: “Ho girato più di 80 ore di materiale, ma il film dura 80 minuti. Ci sono una serie di interviste con il quale racconto il personaggio, una linea emotiva e le emozioni che suscita un personaggio come Julian Schnabel”, ha aggiunto il regista che prima di L’arte viva di Julian Schnabel non aveva mai realizzato un documentario.
Il regista napoletano ammette di avere alcuni tratti in comune con l’artista newyorchese: “L’amore per i figli, l’uso del colore, è una persona diversa da me, ma alla fine è stato molto emozionante lavorare con lui a questo documentairo. Anche per me è un film più che un documentario, le interviste sono interessanti, l’estetica è diversa”.
Prima di arrivare in sala, L’arte viva di Julian Schnabel ha fatto il giro dei festival, soprattutto è stato apprezzato all’ultimo Tribeca, a Lisbona e a Barcellona e a Julian è piaciuto molto”.
Julian Schnabel è noto anche per la sua carriera di regista: Basquiat, Prima che sia notte, Lou Reed’s Berlin, Lo scafandro e la farfalla e Miral. Guardare i suoi film, secondo il regista, l’ha aiutato a comprendere di più la sua arte: “Se si vedono i suoi film, si scoprono anche i suoi quadri”.
L’artista è noto anche per essere poco disponibile e scontroso, ma nel documentario appare totalmente diverso: “Julian se non lo conosci appare scontroso, a me ricorda Lucio Dalla, una volta superato l’impatto iniziale Julian si dedica a te”.
Un personaggio spesso criticato, Julian Schnabel è secondo il “suo” regista Pappi Corsicato “un artista così come si vede, si veste come un dandy anni 20. Julian è molto europeo come regista, i suoi film non sono americani. Lo dimostra un film come Lo Scafandro e la Farfalla, conoscendolo capisci che è stato in grado di farlo. Le vite di Basquiat, Arenas e Bauby sono tragedie che non ha vissuto, ma lui ha”.
L’arte viva di Julian Schnabel è prodotto da Valeria Golino e Riccardo Scamarcio. Il documentario racconta la vita straordinaria di un uomo semplice e allo stesso tempo complesso, i figli “che lo adorano” anche se “non fanno parte di una famiglia normale, ma Julian riesce a tenere tutti insieme”.
“È un padre super affettuoso, per esempio con il suo ultimo figlio (Olmo, ndr), ma è un po’ strano come fa le cose”. Questo e molto altro è Julian Schnabel, la sua vita e le sue opere sono al centro del documentario realizzato da Pappi Corsicato: L’arte viva di Schnabel il 12 e il 13 dicembre al cinema.