Pixar – 30 anni di animazione in mostra al Palazzo delle Esposizioni

A Roma la retrospettiva che racconta cosa c’è dietro i capolavori sul colosso dell’animazione

I due personaggi di Toy Story, fra i protagonisti della mostra Pixar - 30 anni di animazione (Robert Kondo layout Jason Katz, John Sanford Beat Board: Addio Andy Toy Story 3, 2010 Dipinto digitale ©Disney/Pixar)

Apre i battenti domani Pixar – 30 anni di animazione, la mostra dedicata al colosso dell’animazione sarà in programma dal 9 ottobre al 20 gennaio. La mostra segna anche l’inizio della nuova gestione dell’Azienda PalaExpo sotto la guida di Cesare Pietroiusti. A presentare la retrospettiva Pixar – 30 anni di animazione le due curatrici Elyse Klaidman e Maria Grazia Mattei. 

Per Pietroiusti la mostra dedicata alla Pixar è importante perché dà un enorme significato alla collaborazione di diverse forme d’arti e/o mestieri:

“Questa mostra è importante perché prima di tutto mostra quanto il lavoro di collaborazione interdisciplinare sia fondamentale in quest’epoca storica rispetto ad altre. La Pixar realizza prodotti rinascimentali, è un superamento dell’autore individuale a favore dell’autore collettivo e questa mostra lo dimostra in modo paradigmatico”.

Elyse Klaidman è una delle due curatrici della mostra che arriva a Roma dopo aver debuttato 13 anni fa al MOMA e aver fatto il giro del mondo:

“Siamo felici di portare la nostra retrospettiva qui, Roma è una città che rappresenta l’arte e l’architettura. Una città che è già di per sé un’opera d’arte. Alla Pixar molti contribuiscono a raccontare una storia: scienziati, matematici, artisti tutti prendono parte a questo progetto, così aumenta l’empatia. Quando le persone pensano alla Pixar pensano alle storie che hanno toccaot loro il cuore, ma abbiamo creato questa mostra per mostrare il processo creativo che c’è dietro”.

Più di 400 opere che raccontano passo passo come sono nati capolavori del calibro di Toy Story, Up, Coco, Inside/Out, Gli Incredibili, Cars e Alla Ricerca di Nemo, capolavori che secondo Klaidman potranno ispirare i visitatori della mostra:

“Alla Pixar la tecnologia è fondamentale, ma i computer sono solo uno strumento, come il marmo può essere per l’arte. Visitando questa mostra i bambini, gli scienziati, gli appassionati possono sentire la chiamata e creare questo in chi visita Pixar – 30 anni di animazione è il nostro obiettivo”. 

L’altra curatrice, Maria Grazia Mattei dell’associazione MEET, ha spiegato perché una mostra come questa è stata organizzata in Italia:

“La fase di transizione al digitale è stata vista cn il cannocchiale al rovescio, bisogna rimettere alc entro l’uomo e la relazione con la macchina. L’Italia ha un DNA straordinario, siamo una bottega rinascimentale digitale, vogliamo dare importanza alla collaborazione interdisciplinare. Questa mostra può parlare ai ragazzi, alle scuole, alle famiglie, ognuno troverà in essa qualcosa che lo colpirà e lo interesserà di più”.

Mattei ha poi spiegato la struttura della mostra divisa in varie sezioni, ognuna delle quali ha per protagonista uno dei capolavori della Pixar:

“Dall’attenzione per il processo produttivo, come si costruiscono le storie Pixar, alla creazione dei caratteri, i personaggi dal foglio fino al film finale e la creazione dei mondi grazie ai colorscript”.

Personaggi credibili che nascono dalla matita e prendono vita in un percorso digitale e artigianale allo stesso tempo, da Buzz Lightyear e Woody di Toy Story, passando per gli insetti al centro di A Bug’s Life e la famiglia de Gli Incredibili solo al centro della prima sezione dedicata alla nascita della storia:

“Un processo lungo e collettivo, durante il quale le varie versioni del suo sviluppo continuano a essere raccontate, migliorate, smussate e rimaneggiate, per distillarne l’essenza sino a quando il film viene finalmente sul grande schermo”.

Nella seconda sezione dedicata alle lunghe fasi che dal copione portano al film finito i protagonisti sono Wall•E, Ratatouille e di nuovo Toy Story, a uno dei suoi personaggi, Lotso, è dedicata una sezione in cui si spiegano le quasi 20 tappe che portano alla creazione di un film Pixar dal copione, passando per la creazione delle maquette, la registrazione dei dialoghi, fino al rendering e all’aggiunta della colonna sonora e dei ritocchi finali fino al film concluso. Nella stessa sezione si ripercorrono i 30 anni di vita della Pixar, dal 1979 a oggi. 

Nella mostra anche due sezioni che riproducono la magia del processo che si nasconde dietro ogni film d’animazione: l’Artscape e lo Zoetrope. L’Artscape è stato creato appositamente per la mostra e ha al suo centro i bozzetti che sono poi diventati film, i disegni prendono vita proprio come accade negli studi dove sono nati Up e Coco. Lo Zoetrope, invece, era un forma d’intrattenimento popolare nel XIX secolo e creava il movimento di personaggi statici, i volti più amati di Toy Story prendono vita nel vortice che anima lo zootropio.

In una sezione, inoltre, si vede l’importanza che la Pixar dà alla credibilità delle sue opere, con lo studio dettagliato delle specie della Barriera Corallina per la realizzazione di Alla ricerca di Nemo: l’osservazione, la ricerca, le fasi di studio sono tanto importanti come quelle che si nascondono dietro gli splendidi disegni alla base di un film d’animazione. Il colorscript è una di queste fasi ed è l’aggiunta di emozioni ai personaggi attraverso l’uso del colore, la luce e l’atmosfera. 

Inside/Out, Il viaggio di Arlo e Coco sono gli ultimi film dei quali si possono apprezzare bozzetti, maquette e idee, come i colori del regno dell’aldilà che prende “vita” nel film da premio Oscar Coco o le cinque emozioni protagoniste di Inside/Out, un film che Pete Docter realizzò per raccontare il passaggio alla vita adulta della figlia adolescente. Titoli ed emozioni adatte per tutte le età che potrete rivedere in un ciclo Passione Pixar (dal 19 ottobre) che accompagnerà la mostra insieme a una serie di laboratori e incontri di approfondimento. 

“I nostri film sono assolutamente high-tech, ma allo stesso tempo ci sono storie e personaggi sbocciati dall’immaginazione e dalla traccia di una matita su carta”, è una delle frasi di Lee Unkrich, premiato con l’Oscar per Coco. 

Dalla matita al film, tutta la magia della Pixar in una mostra al Palazzo delle Esposizioni.

Info e biglietti
Palazzo delle Esposizioni
via Nazionale 194

Biglietti
Intero 12,50, ridotto 10, scuole 4 euro a studente
Ragazzi dai 7 ai 18 anni: 6 euro, bambini fino a 6 anni gratuito
Pacchetto famiglia: 2 adulti e max 3 bambini under 7 20 euro
2 adulti e max due bambini 7-18 25 euro

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