Venticinque persone residenti in Campania (nelle province di Caserta e Napoli) sono indagate dalla Procura di Cassino per reati ambientali e abusi edilizi commessi in localita’ Pantano Arenile nel Comune di Minturno in provincia di Latina.
I denunciati sono titolari di decine di ville abusive e realizzate nel parco archeologico ‘Riviera di Ulisse’ a Minturno, sequestrate dai Finanzieri del Comando Provinciale di Latina e del Reparto Operativo Aereonavale Civitavecchia. A coordinare l’inchiesta il magistrato Emanuele De Franco che ha chiesto ed ottenuto il sequestro preventivo dal G.I.P. presso il Tribunale di Cassino.
I sequestri riguardano immobili e manufatti abusivi realizzati in assenza della certificazione edilizia e dei requisiti previsti dalla vigente normativa, a ridosso del Parco Regionale Riviera di Ulisse e dell’area archeologica di Minturnae, nonche’ la strada privata servente all’accesso.
Diverse le tipologie di accertamento e riscontro effettuati dagli investigatori, sia “a tavolino” che “su strada”: sorvoli con effettuazione di rilievi fotografici ripetuti nel tempo, sopralluoghi e appostamenti per verificare lo stato di avanzamento dei lavori nel periodo nonché l’individuazione dei mezzi d’opera impiegati nei cantieri aperti, comparazione di rilievi geo-satellitari eseguiti in tempi diversi, consultazioni degli archivi catastali, acquisizione e analisi degli atti di acquisto e proprietà dei terreni, esame della documentazione edilizia agli atti delle Amministrazioni Pubbliche interessate e competenti per il rilascio o meno dei permessi a costruire.
All’esito dell’attività sono stati individuati, in un’area pari a circa 10.000 metri quadrati, 17 immobili adibiti a residenze di villeggiatura realizzati in spregio alla normativa urbanistico-edilizia e ai vincoli paesaggistico-ambientali e storico-archeologici presenti sull’area. L’impiego degli elicotteri della sezione Aerea della Guardia di Finanza di stanza a Pratica di Mare consentiva, inoltre, di verificare, dall’alto, come aree destinate a “verde pubblico”, sulla base del vigente piano regolatore comunale, fossero, invece, state trasformate in centri residenziali, mediante l’estirpazione della vegetazione mediterranea in loco esistente, con il successivo frazionamento in singoli lotti nonché la realizzazione di sistemi integrati viari, a servizio degli immobili abusivamente realizzati.
Le ispezioni condotte permettevano di accertare la realizzazione abusiva di unità residenziali per una superficie complessiva pari a circa 2.200 metri quadrati con un valore commerciale stimato di oltre 3 milioni di euro.
Gli ulteriori controlli della Guardia di Finanza hanno consentito di accertare la completa evasione dei tributi comunali (Imu e Tari) nonché l’inquinamento perpetrato mediante lo smaltimento illegale delle acque reflue, attraverso le condotte di scarico degli immobili, sul suolo e nel sottosuolo a fronte della mancanza di collegamento al servizio idrico integrato della pubblica fognatura. Venticinque i soggetti, di origine campana, identificati quali responsabili e indagati dall’Autorità Giudiziaria per i reati ambientali e di abusivismo edilizio.