Un trentenne ha aggredito 3 dipendenti del nosocomio romano
Il 5 marzo 2025, presso l’ospedale San Camillo di Roma, si è verificato un grave episodio di violenza che ha coinvolto il personale sanitario. Un paziente, in attesa di essere visitato al pronto soccorso, ha aggredito verbalmente e fisicamente due medici e un infermiere, causando loro contusioni e stress psicologico. L’intervento tempestivo del personale di sicurezza ha permesso di contenere l’aggressore fino all’arrivo delle forze dell’ordine, che lo hanno poi preso in custodia.
Reazioni delle Istituzioni Sanitarie
L’Ordine dei Medici e l’Ordine degli Infermieri di Roma hanno espresso profonda preoccupazione per l’accaduto, sottolineando la necessità di implementare misure efficaci per garantire la sicurezza del personale sanitario. In una nota congiunta, hanno ribadito l’urgenza di ripristinare presidi di pubblica sicurezza nei pronto soccorso e di adottare protocolli operativi che prevedano l’intervento tempestivo delle forze dell’ordine in situazioni di emergenza.
Contesto Nazionale: Un Fenomeno in Crescita
Questo episodio si inserisce in un quadro nazionale preoccupante. Negli ultimi cinque anni, le aggressioni contro gli operatori sanitari in Italia sono aumentate del 38%, con circa 18.000 episodi registrati nell’ultimo anno. Le infermiere risultano essere le più colpite, subendo il 76% delle aggressioni.
Misure Legislative e Proposte per il Futuro
Per contrastare questo fenomeno, nel 2024 è stato approvato un decreto legge che prevede misure più severe nei confronti di chi commette atti di violenza contro il personale sanitario. Tra le principali novità, l’introduzione dell’arresto obbligatorio in flagranza per chi aggredisce medici, infermieri e operatori sociosanitari, e pene più severe per il danneggiamento di beni destinati all’assistenza sanitaria.
Tuttavia, le sole misure repressive non sembrano sufficienti. Gli esperti sottolineano la necessità di interventi strutturali, come l’aumento del personale sanitario, la riduzione dei tempi di attesa nei pronto soccorso e campagne di sensibilizzazione rivolte ai cittadini per promuovere il rispetto verso chi opera nel settore sanitario.
L’aggressione avvenuta al San Camillo rappresenta un ulteriore campanello d’allarme sulla sicurezza negli ospedali italiani. È fondamentale che le istituzioni, insieme alla società civile, adottino misure concrete per proteggere chi quotidianamente si dedica alla cura e al benessere dei cittadini, garantendo un ambiente di lavoro sicuro e rispettoso.