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Al via celebrazioni 150 anni Capitale, con Mattarella e Raggi

Ma mancano risorse e poteri

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Circa 1.500 ospiti e oltre 120 giornalisti della stampa italiana e internazionale accreditati. Sono questi, a quanto riferisce il Campidoglio, i numeri per l’apertura delle celebrazioni dei 150 anni di Roma Capitale, questa sera, al Teatro dell’Opera di Roma. Si terra’ qui l’evento inaugurale dei festeggiamenti.

Saranno presenti il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la sindaca di Roma Virginia Raggi e le massime autorita’ civili e religiose: i ministri della Difesa e dell’Interno, i presidenti di Camera e Senato, il segretario di Stato Vaticano cardinale Pietro Parolin. Previste le esibizioni, tra gli altri, di Andrea Bocelli, del maestro Ezio Bosso, di Gigi Proietti e di Paola Turci.

Si apre dunque un anno di celebrazioni a cui mancano pero’, quasi una costante degli ultimi anni, fondi e progetti per migliorare la citta’.

Nell’ultima manovra finanziaria, dopo un emendamento a firma di senatori del Pd e di Forza Italia, sono stati inseriti 500mila euro da dedicare alle iniziative per il centocinquantesimo di Roma Capitale. Somma ridotta rispetto ad una richiesta iniziale di 1,5 milioni di euro. Soprattutto resta ancora irrisolto il nodo dei poteri di Roma Capitale, che con una riforma varata alla fine del 2010 ha cambiato nome ma non ho visto crescere ne’ le sue competenze ne’ la dotazione di fondi da parte dello Stato legati alle funzioni di rappresentanza.

Roma e’ sede di ministeri, ambasciate e ospita piu’ spesso di altri citta’ italiane manifestazioni di protesta, cortei politici e sindacali. Con il bilancio attuale del Campidoglio – 1 miliardo all’anno copre le spese per il personale (circa 23 mila dipendenti), oltre 3 i servizi pubblici a partire da trasporto e rifiuti – di fatto sostengono solo i costi di gestione della macchina amministrativa senza riuscire a programmare investimenti per nuove opere pubbliche. Tutti gli ultimi sindaci hanno reclamato maggiori risorse e poteri diretti, qualcuno ha chiesto anche il diritto per il sindaco di Roma di sedere permanentemente in consiglio dei Ministri. Richieste che finora sono finite in un nulla di fatto, comprese quelle formulate piu’ volte anche da Virginia Raggi direttamente al premier Giuseppe Conte. Ed ecco allora il timore che le celebrazioni per il centocinquantesimo possano rischiare di trasformarsi in un’occasione mancata per realizzare nuove infrastrutture e servizi a sostegno di una citta’ che appare meno al passo della modernita’ rispetto alle altre capitali europee.

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