Aumenta, in modo preoccupante, il numero di persone assistite dalla Caritas. Nei Centri di Ascolto, 3 quelli diocesani e 201 centri nelle parrocchie, sono state accolte 13.162 persone, aumentate del 12% rispetto al 2022 (erano 11.714) e superiori a quelle incontrate durante l’emergenza Covid-19 (11.223). In questo caso, ad ognuno dei contatti corrisponde in genere un nucleo familiare. E la casa è una vera emergenza: nel 2023, 3.500 ordinanze di sfratto, ecco perché l’organizzazione caritativa chiede una moratoria degli strati per il Giubileo del 2025.
Aumenta il numero delle persone che vanno alla Caritas per la prima volta
E il fatto preoccupante è che è sempre maggiore il numero di coloro che decidono di rivolgersi alla Caritas per la prima volta. Si tratta di 4.003 persone, il 30,4% del totale. Numeri senza precedenti, solo in parte spiegabili con l’aumento della rete diocesana dei Centri di Ascolto, sempre più capillarmente distribuiti nel territorio della città (passata da 188 a 201 nel corso del 2023). La Caritas dice che coloro la cui presa in carico risale al periodo compreso tra il 2018 e il 2022, sono stati 5.008, che corrispondono al 38% del totale. Notevole la presenza anche di coloro che continuano i contatti con i Centri di Ascolto da oltre cinque anni: sono infatti il 31,6% dei quali il 15,5% da oltre 10 anni.
Chi sono i poveri che vanno alla Caritas di Roma? Più donne
È chiaro l’identikit di chi chiede aiuto nei Centri di Ascolto. Sono prevalentemente le donne, il 60% del totale. La maggioranza delle persone prese in carico è di sesso femminile, con quasi il 60% del totale, in parte spiegata con la più alta vulnerabilità economica o una maggiore esposizione a situazioni di rischio, oppure, nel caso della richiesta di sostegni economici, nelle maggiori responsabilità nel nucleo familiare. La maggior parte delle persone ha un’età compresa tra i 36 e i 65 anni (64% del totale), il 16% è over-55.
Emergenza casa e sfratti a Roma
Rispetto alle nazionalità diminuisce leggermente la quota degli italiani accolti, il 41,5% contro 42,6% nel 2022; in diminuzione anche i cittadini romeni che con il 7,7% delle presenze rappresenta la seconda nazionalità, seguita subito dopo dai cittadini peruviani (7,4%). La casa rappresenta la preoccupazione più evidente, Per oltre la metà degli accolti, l’affitto rappresenta il motivo per il quale . Il 21% ha dichiarato una condizione “precaria”, includendo alloggi di fortuna e occupazioni. Presso “amici/parenti o datore di lavoro” nel 14,2% delle persone incontrate. L’8% vive invece in una casa di proprietà. Le condizioni meno comuni includono Campo nomadi (1,3%); residence e altre condizioni (2,9%).