“L’attuale ditta appaltatrice – si legge nell’esposto depositato dall’avvocato Michele Pezone – incaricata di garantire assistenza sanitaria degli animali ospiti dei canili comunali di Roma Capitale, in diverse occasioni non avrebbe provveduto a fornire le cure necessarie ad alcuni cani che, a seguito del mancato intervento da parte degli incaricati, sarebbero morti”. Lo riporta il ‘Corriere della Sera’.
Omissioni e negligenze rese possibili anche dalla latitanza dell’amministrazione comunale che, una volta appaltati i servizi, avrebbe smesso di interessarsene. Ora saranno i pubblici ministeri a capire se l’agonia di Igor, un anziano meticcio (è solo un esempio) affetto da “epopatia” avrebbe potuto essere risparmiata o meno.
Così, intanto, si legge nella denuncia: “Da diverse settimane (il cane, ndr.) veniva segnalato dagli operatori ai veterinari della società Abivet in quanto visibilmente sofferente. Nonostante i solleciti da parte dei predetti volontari… che richiedevano l’intervento di un veterinario solo (molto dopo, ndr.) il cane veniva visitato” e sottoposto a esami. II giorno dopo “rimaneva agonizzante per molte ore e nel frattempo i veterinari non gli avrebbero somministrato antidolorofico ne avrebbero proceduto all’eutanasia dichiarando di dover attendere l’autorizzazione da parte del Comune”.
Altro decesso misterioso sul quale non è stato possibile far luce è quello di un cagnetto trovato senza vita nel suo box. “Successivamente – declina l’esposto – le associazioni chiedevano al Comune di sottoporre il cane ad esame autoptico ma il Campidoglio non evidenziava alcuna anomalia tale da giustificare una iniziativa d’ufficio per sottoporre il cane deceduto ad esame autoptico e autorizzava le associazioni ad effettuare l’esame unicamente presso Io zoo profilattico e a loro spese”.
Le conclusioni di Enpa e Lndc: “Diversamente da quanto dichiarato da Abivet che certificava che il cane era deceduto per probabile arresto cardiocircolatorio, dalla necroscopia effettuata il cane sarebbe morto per torsione gastro splenica”. Vale a dire una patologia determinata, con ogni probabilità, dal fatto di mangiare troppo e troppo in fretta.
A detta della responsabile della Lndc, Piera Rosati c’è un problema dì controllo del Campidoglio: “Nonostante ripetute segnalazioni, la precedente amministrazione (Cinquestelle,ndr.) non ha mai risposto, lasciando sempre irrisolta questa situazione tanto grave quanto delicata e urgente. Siamo certi che il sindaco Gualtieri e l’assessore preposto si attiveranno concretamente e in breve tempo per garantire ai cani e ai gatti della Capitale la tutela che meritano”. Dalla Abivet, il responsabile Maurizio Albano dice al ‘Corriere della Sera’: “Nessuna omissione. Le prestazioni sanitarie sono aumentate del 500%. I numeri ci danno ragione. Fra l’altro Enpa non ha volontari all’interno dei canili. Le associazioni cercano conflittualità”.