Assunzioni Atac, il piano di Raggi e M5S è attaccato da un (ex) grillino

Enrico Stefàno risponde a un post di Pietro Calabrese con toni non proprio amichevoli

“Con noi ogni assunzione di chi svolge un servizio pubblico deve essere effettuata nella massima legalità, l’esatto contrario di quella #PARENTOPOLI del centrodestra, ma anche dell’attuale #CONCORSOPOLI del Pd. Significa totale rispetto sia per ogni cittadino a cui viene erogato quel servizio, sia soprattutto per la persona che viene assunta.

La scadenza di fatto non pregiudica l’assunzione di queste persone perché esiste la possibilità di prorogare il contratto fino a dodici mesi. Noi invece ne abbiamo chiesti solo tre, e lo ribadiamo, è il tempo necessario per perfezionare gli atti necessari alle loro assunzioni.

Visto che alcuni continuano a falsificare il nostro operato, noi perseveriamo nel portare avanti il nostro piano e lo facciamo proprio per assicurare a queste persone la sicurezza di un lavoro stabile, e soprattutto, onesto. Di modo che nessuno domani possa dire a questi lavoratori: ‘te sei stato assunto perché sei amico dell’amico…’ “ con queste parole, qualche giorno fa, Pietro Calabrese, l’assessore ai trasporti di Roma Capitale e figura vicinissima alla sindaca di Roma Virginia Raggi, ha commentato le polemiche sorte attorno al tema delle assunzioni in Atac. Nello specifico, quelle che si sono sviluppate attorno alla mancata stabilizzazione – per ora – di decine di autisti assunti due anni fa (ma i lavoratori coinvolti potrebbero essere centinaia) e la cui posizione è stata prorogata di qualche settimana in attesa che si trovi un accordo tra Comune di Roma e sindacati. Accanto ai temi riportati, nel post Calabrese ha parlato anche dei debiti passati della Capitale con una stoccata ad alcuni giornali che spingerebbero per la vittoria di Giorgia Meloni e di Matteo Salvini.

Una replica durissima al post dell’assessore è arrivata da parte di chi è stato il punto di riferimento della mobilità proprio del partito di Pietro Calabrese: Enrico Stefàno.

Già in rotta con l’amministrazione e da poco fuoriuscito dal Movimento Cinque Stelle, da tempo Stefàno si sta togliendo diversi sassolini dalle scarpe, che con il tempo stanno diventando veri e propri macigni.

“Il Piano Assunzionale è stato trasmesso da Atac al Socio (Roma Capitale) per l’approvazione a Dicembre 2020. A luglio 2021, dopo 8 mesi, ancora viene rimpallato tra gli uffici senza (voler?) trovare una soluzione.  Senza contare che rispetto ai due Piani precedenti prevede meno personale, rendendo più difficile la realizzazione dei km necessari per soddisfare l’utenza e non dimentichiamo, il piano di concordato – spiega Stefano – Però secondo il vice sindaco della Capitale di un Paese del G7 (Pietro Calabrese ndr), è colpa di quelli di prima, del debito pregresso, di parentopoli. Ora qualcuno mi spieghi come fanno i disastri del passato (che per carità, ci sono stati) a rendere necessari 9 mesi per approvare un Piano.
Io avrei pensato il contrario, proprio perché Atac versa in un situazione critica, mi sbrigo a lavorare e dare certezze sul futuro a lavoratori e utenti, non il contrario. Debito passato (è stato congelato con il concordato) e parentopoli (molti giudicati colpevoli sono stati anche licenziati) non sono scuse credibili. Attendo con ansia una spiegazione.”

In attesa della replica di Calabrese – sempre se ci sarà – lo scontro tra ex compagni di movimento resta una delle pagine di maggior imbarazzo per l’amministrazione grillina guidata da Virginia Raggi.

 

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