Ha l’aspetto mesto di sbarre abbassate e fuori uso l’ennesima rivoluzione mancata del trasporto pubblico capitolino. Quei tornelli sui bus che – nelle intenzioni e nelle dichiarazioni della sindaca Virginia Raggi – sarebbero dovuti essere la chiave per scardinare l’evasione e per stanare i furbetti del bit.
Ma andiamo con ordine. Nel giugno del 2018, Atac e amministrazione Raggi decidono di introdurre su alcune linee l’entrata anteriore e il tornello a ridosso dell’entrata vicina al conducente. Un ‘modello londinese’ in salsa romana che avrebbe dovuto educare l’utenza capitolina a entrare dalla porta giusta – dinamica ancora sconosciuta nel tpl di Roma – ed evitare che gli autobus fossero ricettacoli di evasione e furbizie.
Grande la soddisfazione e le aspettative nate dalle dichiarazioni dello Stato Maggiore grillino in Campidoglio. L’allora presidente della commissione trasporti Enrico Stefàno ringraziava l’Atac per l’ottimo lavoro e l’attuale assessora alla mobilità Linda Meleo parlava di un’importante novità anti-evasione. “Siamo partiti con la sperimentazione dei tornelli sull’autobus, un’idea che è piaciuta a molti passeggeri del servizio di trasporto pubblico- ha spiegato Raggi- cittadini onesti che pagano il biglietto per un servizio che è di tutti. Non stupiscono quindi le reazioni indignate di chi ha reagito agli ‘scrocconi’ che volevano salire sul bus senza pagare. Ecco grazie a questi tornelli non c’è evasione tariffaria. Si entra solo dalla porta anteriore e si è costretti a esibire il biglietto. Un gesto di civiltà che è prassi in altri paesi e che stiamo introducendo anche qui nella capitale. Agli ‘scrocconi’ rispondiamo con più controlli e con questa novità introdotta da Atac e che continueremo a sperimentare. Ai cittadini chiedo di continuare a denunciare comportamenti scorretti e illegali che non sono più tollerabili” sono state invece le parole combattive di Virginia Raggi, un messaggio che di certo non lasciava intendere che la grande rivoluzione si sarebbe arenata poco dopo la sua introduzione.
Radiocolonna ha potuto constatare che – a circa un anno dall’introduzione – l’innovazione dei tornelli ha avuto più di un problema, per usare un eufemismo. Su una delle linee coinvolte nell’iniziativa, la 671, i tornelli appaiono abbassati, completamente inutili a fermare furbetti ed evasori. La luce verde testimonia che il tornello in teoria è in funzione ma l’autista sceglie di tenerlo abbassato, forse per evitare di avere grane o discussioni con utenti poco avvezzi alle regole e alle novità.
Non sappiamo se la discrezionalità lasciata agli autisti di attivare o disattivare i tornelli sia totale, oppure se qualche conducente – per evitare un lavoro in più – li tenga abbassati per quieto vivere. Quello che si può sostenere con una certa sicurezza è che, ad oggi, il modello Londra – a Roma – ha fallito.