Da gennaio del 2025 l'immissione in strada delle mille nuove licenze, bando atteso per la fine di luglio
L’aumento delle tariffe del servizio taxi a Roma sarà discussa lunedì prossimo in consiglio comunale. Gli aumenti vanno dal 15 al 30 per cento in più degli attuali costi, come nel caso delle corse verso l’aeroporto di Ciampino dove l’auspicio è che il rincaro favorisca “un aumento dell’offerta verso l’aeroporto”, ha spiegato l’assessore alla Mobilità di Roma, Eugenio Patané.
Intanto è confermata da gennaio del 2025 l’immissione in strada delle mille nuove licenze, rilasciate a titolo oneroso attraverso un bando atteso per la fine di luglio, con una quota parte importante, 200 auto, che dovrà essere omologata al trasporto dei disabili.
Per le tariffe fisse – come emerso ieri duranti la commissione Mobilità, dove è stato rilasciato parere favorevole – si passa da 50 a 55 euro per l’aeroporto di Fiumicino, da 31 a 40 euro per quello di Ciampino. La corsa breve costerà 9 euro e sostituirà gli attuali tre euro di quota di partenza. Salgono le quote fisse del notturno, dalle 22 alle 6 del mattino, da 7 a 7,5 euro.
Nel frattempo procede il lavoro per la pubblicazione del bando per l’emissione delle mille nuove licenze. “A oggi l’offerta è impietosa. Non per il servizio del trasporto pubblico, che ha una clientela differente” ma per “i dati che abbiamo rispetto alla domanda e che sono impressionanti”, ha osservato l’assessore. “Abbiamo tentato di aumentare l’offerta con le doppie guide, speravo arrivassimo almeno al 10 per cento di adesioni e invece siamo sotto il 5 per cento, intorno alle 400 unità”, ha chiarito Patané. L’assessore ha quindi ricordato che l’obiettivo dell’amministrazione comunale è lavorare per un graduale incremento dell’offerta contestualmente all’efficientamento del trasporto pubblico e delle altre forme di mobilità. Le nuove licenze avranno “la funzione di un incremento dell’offerta strutturale di cui abbiamo necessità e bisogno” e “la giunta precedente aveva proposto un aumento di 5 mila licenze, credo che la nostra proposta sia molto equilibrata, anzi leggermente per difetto”, ha ricordato.
Non sono dello stesso parere, però, i sindacati che per lo più hanno giudicato l’aumento tariffario “non soddisfacente” e hanno ribadito la loro contrarietà all’immissione di mille nuove licenze, punto su cui i rappresentanti di categoria si dividono tra chi rigetta in toto l’idea di nuove auto e chi sarebbe favorevole ma se il numero fosse minore. Per il resto, al tavolo, i sindacati hanno riportato le lamentele già espresse pubblicamente riguardo al malfunzionamento del trasporto pubblico di linea: “Quando c’è stato il blocco della Metro A l’utenza si è riversata tutta sui taxi e poi si dice che non ci sono i taxi in giro”, hanno precisato alcuni. Altri hanno rinnovato la richiesta di un maggiore contrasto alle “forme di abusivismo che si stanno prendendo parte del mercato sottraendolo al servizio taxi”. Tra i rappresentanti della categoria diversi hanno chiesto una riunione in presenza, altri hanno messo in discussione il rilascio delle licenze a titolo oneroso.
Secondo l’assessore: “Il rilascio delle nuove licenze è previsto a inizio 2025, quando tutto il trasporto pubblico, che ora è in una fase zero, si avvierà a un anno uno: ricominceranno a funzionare tutti i tram, le metropolitane saranno in servizio fino alle 23:30 e fino all’1:30 nei fine settimana, la flotta dei bus sarà a pieno regime. Pur considerando tutti questi miglioramenti abbiamo una necessità strutturale di aumento dell’offerta. Vogliamo attuare una riforma complessiva che possa portare giovamento alla categoria, vogliamo rimettere la categoria nelle condizioni di servire i 40 milioni di turisti attesi per il Giubileo nel modo migliore possibile”.