Categorie: Cronaca

Barriere architettoniche metro Colosseo: Patané, “allarghiamo marciapiede per premettere accesso a disabili”

Dopo la vicenda della ragazza disabile portata in braccio dai vigili urbani, il sindaco Gualtieri e l'assessore alla Mobilità intervengono con una soluzione provvisoria. "Resta l'amaro in bocca - dice l'assessore - per un caso così spiacevole, una storia umanamente dolorosa che ci dice quanto c'è ancora da fare per rendere dignitosa la vita di tutti romani e di tutti gli stranieri, a partire da quelli che hanno più difficoltà"

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Dopo la vicenda della giovane turista americana disabile che è stata portata in braccio dai vigili urbani perché impossibilitata a raggiungere autonomamente il Colosseo partendo da Largo Agnesi, ieri il sindaco Roberto Gualtieri e l’assessore alla Mobilità Eugenio Patanè hanno effettuato un  sopralluogo alla metro  Colosseo.

Gualtieri “ha voluto rendersi conto di persona della situazione dopo aver appreso delle difficoltà affrontate dalla ventunenne americana. Una storia che ci ha molto colpiti – ha detto Patanè – , solo in parte riscattata dalla generosità di due vigili urbani che l’hanno prontamente aiutata, suscitando il commosso ringraziamento della ragazza. Si tratta di un luogo da sempre con barriere architettoniche”.

La metro, progettata decenni fa, “non prevede alcun ausilio per chi ha difficoltà di deambulazione – continua la nota – esiste solo una scala mobile (attualmente in manutenzione) per agevolare la salita, ma nulla per chi deve invece scendere. C’è inoltre un montascale che porta dal piano strada ai treni, lo stesso del resto usato ieri dalla ragazza al termine della visita al Colosseo per prendere la metro. Su Largo Agnesi c’è poi l’antica scala pedonale (chiusa per consentire la messa in sicurezza del muro e degli affacci sul Colosseo) che risulta comunque inaccessibile da chi si muove in carrozzina o con il deambulatore”.

Esiste un’unica possibilità di accesso, “quella di percorrere via Nicola Salvi – continua Patané – , la strada che da Largo Agnesi porta in discesa verso via Labicana. Tuttavia ci è apparso subito evidente questa mattina che il primo tratto della strada, una trentina di metri (su circa 300), ha un marciapiede molto stretto, tale da rendere impossibile il passaggio alle carrozzine: la giovane americana anche volendo non avrebbe potuto percorrerla. Ecco, con il sindaco abbiamo stabilito che nell’immediato la soluzione potrebbe essere quella almeno di allargare il marciapiede e per questo abbiamo avviato tutte le verifiche tecniche necessarie. Resta l’amaro in bocca – conclude l’assessore – per un caso così spiacevole, una storia umanamente dolorosa che ci dice quanto c’è ancora da fare per rendere dignitosa la vita di tutti romani e di tutti gli stranieri, a partire da quelli che hanno più difficoltà”.

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