Una nuova vita per gli immobili usati dalle mafie.
Sono 88 gli immobili acquisiti da Roma Capitale, a cui vanno aggiunti 12 nuovi beni per i quali l’Agenzia ha recentemente emanato 6 decreti di trasferimento. Inoltre, la scorsa settimana – con una delibera di Giunta su proposta dell’assessore Zevi – Roma Capitale ha manifestato interesse per ulteriori due beni confiscati, siti in via degli Equi, da destinare al II Municipio per un utilizzo pubblico con servizi alla cittadinanza. I beni, una volta acquisiti al patrimonio Capitolino, saranno georeferenziati sulla pagina web del Forum, assieme a tutte le informazioni a loro connesse, per rendere i processi sempre più trasparenti e partecipati.
E’ quanto emerso oggi, nell’Aula Giulio Cesare, dove si è tenuto il primo Forum cittadino sui beni confiscati alle mafie. Circa quaranta associazioni, riunite sui banchi dei Consiglieri capitolini, hanno partecipato ai lavori con proposte e idee su come riutilizzare al meglio i beni confiscati alla criminalità organizzata.
Al Forum hanno partecipato, insieme al sindaco Roberto Gualtieri, all’assessore e presidente del Forum Tobia Zevi, alla presidente dell’Assemblea capitolina Svetlana Celli e all’assessore Andrea Catarci, anche il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, il Prefetto di Roma Matteo Piantedosi, il Prefetto e direttore dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata Bruno Corda, il presidente dell’Osservatorio per la sicurezza e la legalità della Regione Lazio, Gianpiero Cioffredi, la presidente della Terza sezione penale del Tribunale di Roma Maria Antonietta Ciriaco, il consigliere per la legalità dell’Amministrazione Capitolina Francesco Greco e il già Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Federico Cafiero De Raho.
“Oggi è davvero una bella giornata per la legalità e per la democrazia nella nostra città – ha detto il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri -. Questo Forum cittadino è uno strumento fondamentale che consente di allargare alla società civile e alle reti sociali il metodo di restituzione alla cittadinanza dei beni sequestrati alle mafie. È un processo essenziale rispetto allo spirito e alla sostanza della legge 109 voluta da un grande servitore dello stato come Pio La Torre. Ringrazio tutte le associazioni e le istituzioni che sono intervenute oggi, con cui proseguiremo e rafforzeremo l’impegno comune, a partire dalla risposta all’appello della Ministra Lamorgese per destinare alcuni beni confiscati all’accoglienza dei profughi in fuga dalla guerra in Ucraina. Insieme, vogliamo imprimere una forte accelerazione al percorso di restituzione, con una progettazione condivisa e legata al contesto in cui sono ubicati i beni. Rilanceremo questo lavoro e resteremo uniti e con gli occhi aperti per rafforzare l’azione comune contro le mafie, che crescono nei momenti di fragilità. Agiremo su tre fronti fondamentali: essere accanto a settori e imprese in crisi, chiudendo ogni spazio all’infiltrazione del cosiddetto ‘welfare mafioso’; proteggere le risorse del Pnrr dalle mafie; non abbassare la guardia sugli affari dei clan. In questo senso, inoltre, continueremo a batterci per portare a Roma la sede dell’Agenzia europea antiriciclaggio. Il coinvolgimento delle forze vive della società civile è un motore importante per fare di Roma una città della legalità e dell’uso virtuoso dei beni comuni”, ha concluso Gualtieri.
“La restituzione ai cittadini dei beni confiscati alla criminalità è senza dubbio lo strumento migliore per affermare il principio della legalità e allo stesso tempo la presenza dello Stato, dimostrando l’impegno costante delle Forze dell’Ordine, della Magistratura, delle Istituzioni nella lotta quotidiana alle mafie – ha dichiarato il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti -. La Regione Lazio in questi anni è sempre stata in prima linea, promuovendo in collaborazione con i Comuni e con le tante associazioni impegnate in questo settore progetti di riutilizzo degli immobili sottratti alla criminalità. Insieme abbiamo aperto spazi di libertà, offrendo nuova vita a strutture che prima erano simbolo del malaffare e oggi possiedono un valore etico, educativo e culturale. In questo processo coinvolgere i cittadini è fondamentale, perché sono i primi fruitori dei servizi che tutti insieme mettiamo loro a disposizione”, ha concluso Zingaretti. “Oggi Roma Capitale ha scelto di essere trasparente e partecipata – ha commentato l’assessore Tobia Zevi -. Con il Forum sui beni confiscati alla criminalità organizzata vogliamo dare l’esempio di un sistema virtuoso, dove le associazioni, oggi presenti in gran numero, che ogni giorno lavorano sul territorio, hanno potuto esprimere la loro opinione e partecipare ai processi decisionali. Discutere pubblicamente del riutilizzo dei beni che appartenevano alle mafie ha un enorme valore civile e simbolico, per questo sono convinto che quest’oggi, tutti insieme, abbiamo contribuito a scrivere una pagina storica per l’antimafia a Roma”, ha concluso Zevi.
Per la presidente dell’Assemblea Capitolina Svetlana Celli “con l’istituzione del Forum cittadino sui beni confiscati alle mafie diamo una risposta concreta in termini di contrasto alle organizzazioni criminali. Ogni immobile che riconsegneremo alla città sarà un risultato importante per assicurare presidi di legalità ai nostri quartieri. L’obiettivo è mettere a sistema i beni e procedere alla loro riqualificazione e valorizzazione passando da una proficua sinergia istituzionale. Fondamentale sarà la partecipazione, la condivisione e l’ascolto del territorio e di chi opera quotidianamente su questo fronte, in particolare associazioni e operatori del terzo settore”, ha concluso Celli. “Il contrasto alle consorterie criminali, realizzato incidendo con tenacia sui profitti del malaffare, giunge a compimento quando alla fase di elisione a danno della criminalità organizzata si accompagna la restituzione e l’utilizzo da parte della comunità dei beni sequestrati e confiscati che in tal modo, da orpelli delittuosi, si trasformano in simboli di giustizia e presidi di legalità”, spiega il Prefetto di Roma Matteo Piantedosi.
“Come Direttore dell’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata aderisco pienamente a questa iniziativa che costituisce un’occasione di particolare rilievo per la raccolta e la condivisione dei progetti sociali che riguarderanno i beni confiscati del Comune di Roma – ha dichiarato il direttore dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata Bruno Corda -. Reputo infatti di grandissima importanza la collaborazione interistituzionale e con i soggetti del Terzo Settore che, a mio giudizio, rappresenta la modalità operativa vincente per un effettivo ed efficace riutilizzo dei beni confiscati”, ha concluso Corda.