Categorie: Cronaca

Campidoglio: in Assemblea delibera contro insulti e raid omofobi

L’0rdinanza vieta gli atti omolesbobitransfobici nei confronti delle persone Lgbtq+, ma è già polemica.Per l’aggressione alla coppia gay al Pigneto identificati due dei picchiatori

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La proposta è multare e far pagare 500 euro chiunque, anche sui social, compia atti omolesbobitransfobici. Insulti e incitamento all’odio nei confronti delle persone Lgbtq+, saranno vietati su tutto il territorio cittadino. Lo scrive ‘’La Repubblica’’ precisando che la prossima settimana sarà discussa in Assemblea capitolina una delibera che introduce questi principi tra le norme di Roma Capitale con l’obiettivo di «prevenire e contrastare ogni forma di discriminazione e violenza per motivi fondati sul sesso, genere, orientamento sessuale, identità di genere e disabilità».

Il testo alla base dell’atto è stato proposto dal Partito Gay Lgbt+ e a decidere di portarlo in Aula Giulio Cesare è stato il consigliere del M5s Paolo Ferrara sostenuto non solo dagli altri pentastellati, ma anche da Riccardo Corbucci e Yuri Trombetti del Pd e da Antonio De Santis (lista civica Calenda).

L’ ammenda di 500 euro  per la violazione di questi divieti sarà utilizzata dal Comune  «per la costituzione di un fondo di prevenzione contro l’omobilesbotransfobia». Tuttavia in merito alla sanzione la delibera rimanda agli organi competenti, cioè alla giunta, la definizione esatta del provvedimento, compreso l’importo massimo.

Inoltre, il Campidoglio istituirà la giornata comunale contro l’omobilesbotransfobia organizzando iniziative di sensibilizzazione il 17 maggio, data in cui a livello internazionale si ricorda la cancellazione dell’omosessualità dalla lista delle malattie mentali da parte dell’Oms avvenuta nel 1990. Infine, la delibera prevede anche la promozione di campagne di comunicazione anche nelle scuole e nei presidi sanitari per sensibilizzare sulla cultura del rispetto.

Sulla delibera però è già polemica. Infatti il Circolo Mario Mieli,  insieme ad una ventina di altre associazioni Lgbt+ è  contrario alla multa. «Il carattere sanzionatorio della proposta non è pertinente con gli strumenti di prevenzione e intervento che l’amministrazione comunale può mettere in atto — spiegano le associazioni — A questo aggiungiamo che l’idea di derubricare l’odio omofobico a una multa persino più bassa di quelle del nuovo codice della strada è politicamente umiliante e non restituisce dignità alcuna a chi è stato colpito».

Anche la coordinatrice dell’ufficio Diritti Lgbt+ Marilena Grassadonia e la presidente della commissione capitolina Michela Cicculli sono sulla linea delle associazioni e stanno portando avanti un lavoro che ha come obiettivo la prevenzione e messa a sistema di tutti i servizi comunali che formano una rete di sostegno e protezione. In questo senso rilanciano anche «la possibilità da parte di Roma Capitale di costituirsi in giudizio nei procedimenti giudiziari, a fianco di cittadini e cittadine vittime di violenza omolesbobitransfobica».

Intanto i primi due picchiatori di Stephano, il badante di 26 anni aggredito al grido: «Froci di merda» sono stati identificati dai carabinieri. Sono due romani di 19 e 18 anni, che nelle prossime ore verranno iscritti nel registro degli indagati. Le accuse: lesioni personali, violenza privata, discriminazione razziale, istigazione a commettere violenza.

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