Marco Terranova e Donatella Iorio del M5S lasciano per “motivi personali” ma manterranno invece il mandato come consiglieri
I consiglieri del M5s, Marco Terranova e Donatella Iorio, hanno rassegnato le loro dimissioni da presidenti delle rispettive commissioni. Marco Terranova lascia la presidenza della commissione Bilancio del Campidoglio, Donatella Iorio lascia la presidenza della commissione Urbanistica.
Entrambi, con due differenti post su Facebook, hanno motivato la loro scelta adducendo motivi personali, annunciando di essere pronti a portare a termine il mandato da semplici consiglieri e ringraziando la sindaca Virginia Raggi.
“Le motivazioni sono esclusivamente di carattere personale – scrive Terranova -. Continuerò fino alla fine del mandato a sostenere il lavoro di questa amministrazione con tutto l’impegno possibile”. “Molti anni fa mi insegnarono che nessuno è insostituibile – scrive Iorio -. Con lo stesso approccio, negli ultimi quattro anni ho cercato di ricoprire il ruolo di presidente di una delle commissioni più importanti di Roma Capitale, ruolo che da oggi per motivi strettamente personali, non potrò più ricoprire. Da oggi, e per questi ultimi mesi di mandato che restano – conclude Iorio – continuerò a svolgere pienamente il ruolo di consigliere, portando avanti il programma, continuando ad ascoltare e recepire le istanze dei cittadini, operando le scelte migliori nel loro interesse. Lascio il testimone a chi mi succederà facendogli i miei migliori e sinceri auguri per l’impegno che dovrà affrontare”.
Due le questioni più delicate che gli ormai ex presidenti lasciano sui rispettivi tavoli di commissione ai loro successori. Per quanto riguarda l’Urbanistica c’è il tema del nuovo stadio dell’As Roma: le delibere propedeutiche alla realizzazione della convenzione urbanistica tra Roma Capitale e il soggetto attuatore sono state licenziate dalla giunta capitolina l’otto agosto scorso, ora dovranno passare al vaglio delle commissioni competenti ed è la commissione Urbanistica quella che detta la rotta sul tema prima che l’atto possa arrivare in Aula Giulio Cesare ed essere sottoposto al voto dell’Assemblea capitolina. In materia di Bilancio c’è invece l’incombenza dell’assestamento che deve essere approvato entro il 30 settembre. Vista l’emergenza Covid che ha generato ammanchi nelle casse capitoline per il minor gettito di entrate e considerata anche e soprattutto la partita delle partecipate, Ama in particolare, l’atto potrebbe necessitare di diversi accorgimenti delicati.
Intanto dalle opposizioni si alzano le polemiche. Per il capogruppo del Partito democratico, Giulio Pelonzi, “la ricandidatura della sindaca Raggi continua a provocare convulsioni e contraccolpi nella maggioranza, anche tra quelli che erano considerati i fedelissimi”. Gli esponenti di Fratelli d’Italia, Andrea De Priamo capogruppo in Campidoglio e Fabrizio Ghera capogruppo alla Regione Lazio, commentano: “Anche chi occupa ruoli apicali all’interno dell’amministrazione pentastellata si dimette. Probabilmente la sola notizia della sua ricandidatura ha mandato in pezzi la sua maggioranza. Ormai è fuggi fuggi dal Campidoglio”. Per gli esponenti della Lega, Maurizio Politi capogruppo e Davide Bordoni consigliere, “occorre constatare che la leadership del sindaco sta cadendo a pezzi. È giunto il momento che il sindaco prenda atto dei continui fallimenti e di non godere più della fiducia della stragrande maggioranza dei romani. Faccia le dovute considerazioni e per il bene della comunità cittadina prenda l’unica scelta opportuna”.