Sei cani salvati dai combattimenti clandestini in provincia di Salerno, grazie al progetto “Io non combatto”, saranno trasferiti in un rifugio a Roma dove riceveranno cure e riabilitazione psicofisica. L’operazione è stata condotta dalle forze dell’ordine con l’aiuto di Humane Society International e della Fondazione Cave Canem.
I cani – quattro femmine e due maschi di razza pitbull – mostrano tutti i segni dei maltrattamenti subiti: cicatrici, ferite aperte, magrezza, fobia e difficoltà a interagire o relazionarsi con i loro simili.



Il fenomeno dei combattimenti clandestini fra cani è una pratica illegale e crudele, molto diffusa sia a livello che nazionale che internazionale. I cani vengono addestrati per diventare delle vere e proprie armi e sono costretti a sfidarsi fino alla morte. Attorno a questi ring girano scommesse e grandi somme di denaro. A subire immense crudeltà sono anche i cosiddetti “sparring partners”, ovvero animali come cani, gatti, cinghiali e uccelli domestici, usati per l’addestramento brutale dei combattenti.
Con il progetto “Io non combatto” si offrono strumenti concreti contro questo fenomeno – attraverso attività di ricerca e divulgazione scientifica, operazioni sul campo e sensibilizzazione dell’opinione pubblica. Ma non solo: i professionisti coinvolti intervengono in situazioni concrete, per la riabilitazione comportamentale di cani traumatizzati e per la formazione di personale specializzato. Gli incontri formativi previsti per il 2022, saranno rivolti a medici veterinari, educatori cinofili, operatori di canili, magistrati e forze dell’ordine, in modo che possano riconoscere i segnali della presenza di combattimenti clandestini sul territorio e agire prontamente.
Per contribuire al contrasto dei combattimenti illegali tra cani è possibile donare tempo o fondi cliccando qui.