particolarmente critiche le condizioni degli istituti di Latina, Civitavecchia N.C, Roma Regina Coeli, Viterbo e Cassino
Il tasso di affollamento delle carceri del Lazio, a fine dicembre del 2023, è stato del 138 per cento, a fronte di un tasso del 127 per cento a livello nazionale, risultando la regione più critica che nel resto d’Italia. È quanto emerge dalla relazione del Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Lazio, Stefano Anastasìa, sull’attività svolta nel 2023, presentata questa mattina in Consiglio regionale del Lazio, a Roma. A
l fine dicembre 2023 – si legge nel documento – la capienza regolamentare complessiva dei quattordici istituti penitenziari della regione dichiarata dall’Amministrazione penitenziaria era di 5.217 posti, di conseguenza, con 6.537 detenuti era possibile registrare un tasso di affollamento pari al 125 per cento, già allora significativamente superiore alla media nazionale del 119 per cento. Se si considera il numero di posti effettivamente disponibili, che nel Lazio al 31.12.2023 erano 4.745, il tasso di affollamento raggiungeva il 138 per cento, con punte intorno al 170 per cento in quattro carceri della Regione. A livello nazionale, invece il tasso è stato del 127 per cento.
Se si escludono le tre case di reclusione e la terza casa circondariale di Roma, destinata ai semiliberi e al trattamento avanzato per tossicodipendenti, tutti gli istituti di pena della Regione presentano tassi di affollamento effettivi superiori al 100 per cento e sono la maggioranza quelli dove i detenuti presenti superano la soglia del 140 per cento sui posti effettivamente disponibili. Al 31.12.2023 erano particolarmente critiche le condizioni degli istituti di Latina, Civitavecchia N.C, Roma Regina Coeli, Viterbo e Cassino, dove il tasso di affollamento effettivo superava il 150 per cento.