“Ma perché non vuole parla’ co’ me?. Perché ha paura che…”. E’ quanto affermato dall’ex capo del personale del Campidoglio, Raffaele Marra, in merito al Sindaco Raggi, in una conversazione telefonica con una sua conoscente. Nel dialogo, risalente allo scorso mese di novembre, Marra spiega alla sua interlocutrice che il sindaco “è in soggezione quindi quando parla con me è perché o…lei mi dice ‘na cosa, se non è vero io ce lo dico! Come ho sempre fatto pure co’ Gianni, come aggia fatto sempre co’ la Polverini. Io se la cosa non è come dicono loro, io glielo dico ma a fin di bene…non per fare il presuntuoso. Che me ne importa a me? Glielo dico perché effettivamente è quello che penso. Poi, voglio di’, tu puoi fare… puoi farci la tara e puoi… ti dico ‘guarda, a me ‘sta cosa che mi dici non mi interessa, non mi piace, non… non… non la voglio fare, punto e basta’. E lei secondo me in questo momento non è in grado di sostenere la conversazione con me e allora evita, scappa”.
Motivo della preclusione della Raggi nei suoi confronti, secondo quanto affermato da Marra nella stessa conversazione, sarebbe la vicenda della nomina alla direzione del dipartimento turismo di suo fratello Renato. “Lei ora è arrabbiata, soltanto perche’ sta tastando la cosa che lei ha promosso mio fratello -ha detto Marra- o non se n’e’ accorta o ho comandato io. Cioe’ io l’ho tradita. Dovevo evitare che lei potesse passa’ i guai e non gliel’ho detto. Ma io non sono il tipo che ne approfitta alle spalle degli altri, caratterialmente non m’appartiene proprio na cosa del genere”. Riguardo a tale vicenda, lo stesso ex capo del personale del Comune ha poi aggiunto in seguito: “Se lei mi dovesse dire ‘tu non me l’hai detto’, io direi ‘guarda, sei una bugiarda”.
Secondo quanto riportato da Il Messaggero, Marra avrebbe attaccato pesantemente i 5 Stelle. Di seguito riportiamo alcuni estratti dell’articolo uscito sul quotidiano romano.
A ottobre scorso Marra si sfoga con un’amica: “Tu le fai pure le pensate, le disegni e trovi le soluzioni, però poi se non ci sta uno che gli dà seguito, rimangono tutti i foglietti di carta”.
E Marra replica: “Ste stronzate che… il pensatoio e ho detto: “ma per fare il pensatoio devi portà gente pensante, se tu porti cerebrolesi ma che vuoi pensà. Tu puoi pensare se…crei un pensatoio dove ci porti le migliori intelligenze, no, per le persone dotate in un certo…eh, ma se tu vai con quattro scemi, può sta’ pure sei anni là dentro. L’amica ride e commenta: “non esce niente”.
Nell’ottobre scorso Marra parla con un amico
Marra: A giugno, dopo che lei aveva vinto le elezioni, Marcello De Vito che è uno delle persone più legate alla Lombardi mi chiese se volevo collaborare con lui… ti volevo nominare direttore al terzo Municipio… dico “se il Sindaco dà l’ok, io sono disponibile”. Dice “sai, ci tiene pure la Lombardi… vanno a parla’ col Sindaco per dire “allora abbiamo deciso, Marra viene a fare il direttore del Municipio”, lei disse “che cosa avete deciso? Marra rimane co’ me! Anzi, io lo sto per nominare vice-capo di Gabinetto”. Di tutto ciò io non sapevo un c…
E l’amico replica: Eh perché poi la Lombardi, da quanto ho letto, non è che poi arrivato ad un certo punto pure su di te mi pare che non che è stata molo…
Marra: Poi la Lombardi è stata la più bastarda di tutte… mi ha massacrato, che ha parlato coi giornali, che mi ha remato contro…
“Su alcuni organi di stampa oggi viene ricostruita, per l’ennesima volta, questa storia secondo cui il sottoscritto, in un’occasione, provò a suggerire marra come direttore del municipio iii a roma. Come ho già spiegato più volte in passato, subito dopo il ballottaggio ci apprestavamo, in squadra, a fare le prime valutazioni su alcuni ricollocamenti di dipendenti capitolini che ricoprivano incarichi dirigenziali. Marra era uno di questi e, visto il suo passato nelle amministrazioni Marino (capo Dipartimento Partecipate) e Alemanno, optai per suggerirne lo spostamento in municipio ed in tal modo non avrebbe ricoperto ruoli apicali in campidoglio”. Lo scrive su facebook De Vito, presidente del Consiglio comunale di Roma.
“In fondo aveva un buon curriculum vitae, non si poteva demansionare e mi sembrava essere la scelta più saggia. Ne parlai, tra le varie persone, anche con Lombardi, la quale senza mezzi termini mi disse che il M5s uno come Marra avrebbe dovuto solo allontanarlo. Infatti non venne mai collocato in municipio. Questo è quanto”, aggiunge De Vito.