Da quasi un anno l'ex maestra elementare è rinchiusa in un carcere di massima sicurezza a Budapest con l'accusa di aver aggredito due persone
Il consiglio comunale di Roma chiede all’unanimità che l’Ungheria consenta il rientro in Italia di Ilaria Salis. L’aula consiliare della Capitale d’Italia ha approvato un documento di indirizzo che invita il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, a sollecitare il governo italiano, il ministero degli Esteri e l’ambasciata italiana in Ungheria, perché si adoperino “attraverso tutti i canali a disposizione, senza ulteriori indugi e in maniera incisiva, affinché la magistratura ungherese garantisca a Ilaria Salis un processo equo, con una pena proporzionata all’entità del reato e che sia consentito, come previsto dalla normativa vigente, che venga eseguita in Italia la misura custodiale degli arresti domiciliari”.
Da quasi un anno Ilaria Salis, 39 anni, ex maestra elementare, è rinchiusa in un carcere di massima sicurezza a Budapest con l’accusa di aver aggredito due persone durante una manifestazione celebrativa che si svolge ogni anno per ricordare i soldati nazisti ungheresi morti durante l’assedio di Budapest. A Salis è contestata l’aggravante che il reato sarebbe stato consumato nell’ambito di una presunta appartenenza a un’organizzazione criminale tedesca. Ilaria Salis si è sempre dichiarata innocente e rischia una pena fino a 16 anni di carcere. “La vicenda della connazionale Ilaria Salis, attualmente detenuta in Ungheria, ci indigna tutti”, ha detto la capogruppo del Partito democratico al consiglio comunale di Roma, Valeria Baglio.
“La giovane ha raccontato al padre di essere detenuta in condizioni pesanti, ha riferito di lividi ai polsi per le manette: questo accade in Europa – ha aggiunto Baglio -. È stata arrestata dopo aver manifestato contro un raduno neonazista, per aver espresso la sua indignazione. Siamo preoccupati per le sue condizioni di salute e chiediamo che la detenzione si svolga secondo i principi di umanità e secondo il diritto vigente in Europa. Chiediamo, insieme alle associazioni nazionali e internazionali, che Ilaria Salis possa proseguire il percorso processuale ai domiciliari, in Italia”. Tra gli altri intervenuti, in Aula Giulio Cesare a Roma, ci sono stati diversi consiglieri di liste civiche di centrosinistra. “Siamo nel 2024 ed è assurdo che tutto questo accada in un altro Paese d’Europa. È una vicenda disumana che non è accettabile oggi in Europa”, ha osservato Dario Nanni. “L’Ungheria è salita al quarto posto nel mondo per le condizioni disumane con cui vengono detenute le persone in carcere”, ha aggiunto Tiziana Biolghini. “È una vicenda dalla quale traspare una inutile barbarie: il nostro Paese deve immediatamente attivarsi: nell’Unione Europea i Paesi si rispettano tra di loro e tutti i Paesi rispettano i diritti umani”, ha concluso Antonio De Santis.