Categorie: Cronaca

Sorelle morte nel camper a Centocelle, due arresti

Nell’incendio morirono tre sorelle. Le accuse per i due: omicidio plurimo e incendio doloso

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Arrestati dalla polizia due dei responsabili del rogo del camper a Centocelle alla periferia di Roma, nel quale a maggio morirono tre sorelle nomadi. Gli agenti della Squadra Mobile di Roma, in collaborazione con quella di Torino, hanno arrestato due fratelli: Serif e Andrea Seferovic, di 20 e 18 anni. Il primo e’ accusato di omicidio plurimo delle sorelle, tentato omicidio plurimo, detenzione, porto ed utilizzo d’arma da guerra e incendio doloso. L’altro di incendio doloso.

Sin dai primi esiti dell’attività di indagine, basata tra l’altro sull’assunzione di informazioni testimoniali, analisi di impianti di videosorveglianza presenti nell’area interessata e l’espletamento di attività tecnica, è subito emerso che quanto accaduto era da ricondursi a problematiche esistenti tra il nucleo familiare Halilovic ed uno dei Seferovic, maturate all’interno del campo nomadi di via Salviati.

A seguito di tali problematiche il padre delle tre vittime era da tempo entrato in forte contrasto con alcuni Seferovic. Infatti, rilvea una nota diffusa dagli inquirenti, l’omicidio del 10 maggio è stato preceduto da alcuni episodi di litigi e danneggiamenti, sintomatici del clima esistente fra i due nuclei familiari. Le indagini hanno confermato quanto emerso nell’immediatezza dei fatti: è risultato che il nucleo familiare dei Seferovic dimorante presso il campo nomadi di Via Salviati era da tempo in contrasto con il padre delle vittime per motivi economici.

Tali contrasti hanno portato ad un primo episodio incendiario avvenuto lo scorso 5 maggio, allorquando in via Romolo Balzani i fratelli Seferovic hanno lanciato due ordigni incendiari contro il camper della nonna delle vittime, ivi parcheggiato, che in pochi secondi facevano divampare un incendio di vaste proporzioni che distruggeva completamente il suddetto camper e danneggiava alcune vetture parcheggiate nei pressi.

Il successivo 10 maggio poi, in seguito ad una serie di ulteriori episodi sintomatici della tensione creatasi tra i due nuclei familiari uno dei due fratelli, insieme ad altri due individui, a bordo di un furgone Fiat Ducato di colore bianco da lui condotto, si è recato in piazza U.M. Guattari con lo scopo di porre in essere l’azione.

Non appena commesso il fatto, il nucleo familiare si è immediatamente allontanato dal territorio nazionale per rifugiarsi in Bosnia. In seguito, i fratelli hanno fatto ritorno in Italia, stabilendosi nella città di Torino.

 

 

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