Chi è don Antonio Coluccia, il prete aggredito a Tor Bella Monaca

Da sempre impegnato contro lo spacco di droga e contro la criminalità, gira le periferie col Vangelo in mano

Un uomo, un prete da circa un decennio impegnato, in particolare modo a San Basilio, contro lo spaccio della droga, contro i clan che controllano questo turpe traffico. E’ don Antonio Coluccia, il sacerdote aggredito da uno sconosciuto a Tor Bella Monaca durante una marcia per la legalità. Pugliese, un passato come operaio in una fabbrica manifatturiera nel leccese, già sindacalista, nel ‘96 fondò un’associazione di volontariato per assistere i poveri. La folgorazione proprio guardando il lavoro di tanti sacerdoti a contatto con gli emarginati. Coluccia è sotto scorta da quando è stato minacciato, da quando ha deciso di opporsi al traffico di stupefacenti a Roma.

L’aggressione a Tor Bella Monaca

È stato proprio uno dei suoi ‘angeli custodi’ a intervenire questo pomeriggio in viale dell’Archeologia, alla periferia est della Capitale, nel corso di una manifestazione contro l’illegalità. L’aggressore, a quanto sembra di nazionalità bielorussa, ha prima affiancato don Antonio Coluccia in sella a un motorino e poi, dopo averlo riconosciuto, ha tentato di investirlo. L’agente di scorta però si è frapposto ed è stato travolto e sbalzato via, ma ha reagito con l’arma, facendo fuoco. In ospedale sono finiti sia lui che l’aggressore, che sembra avesse nello zaino una mannaia e un martello.

Don Antonio porta il Vangelo nelle periferie 

Don Antonio Coluccia percorre in lungo e largo i quartieri più difficili della Capitale, e cerca di avvicinare tutti coloro che sono in qualche incappati, sotto vari ruoli, nel vortice della droga. Aveva partecipato anche alla fiaccolata a inizio agosto tra San Giovanni e san Giorgio al Velabro, a ricordo delle bombe messe dalla mafia nel 1993. Ma nella sua azione non ci sono soltanto le questioni che affliggono le periferie. “Si tratta anche di evidenziare la ‘cittadinanza attiva evangelica’, cioè quelle persone che credono nel Vangelo di Gesù Cristo e che si sporcano le mani”. Per don Antonio il concetto di ‘Chiesa in uscita’ è anche questo.

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