La Fondazione Salus Popoli Romani fa il punto contro il sovraindebitamento. Erogati fondi per oltre 14 milioni di euro
Anche a Roma ci sono tante famiglie con troppi debiti. La Fondazione Salus Populi Romani della diocesi di Roma offre un servizio di orientamento, consulenza e aiuto ai soggetti vulnerabili che non possono accedere a forme di finanziamento bancario. Il suo scopo è quello di prevenire e contrastare il sovraindebitamento ed il ricorso all’usura, con l’esclusione finanziaria e sociale che ne consegue. Fondata nel 1995 e operativa dopo tre anni, la Fondazione ha ricevuto circa 3.400 richieste di aiuto (812 solo negli anni 2020-2023), gestito direttamente 1.800 posizione debitorie erogando finanziamenti diretti a circa 850 famiglie per un complessivo importo di 14,3 milioni di euro garantiti negli anni a fronte di uno stanziamento fornito dal Ministero dell’Economia di 7,4 milioni di euro.
Gli strumenti per evitare il sovraindebitamento
Accanto a questi fondi, grazie alla legge regionale 14/2015, ha potuto gestire anche i fondi regionali potendo aiutare altri destinatari, circa 250 famiglie, per importi minori ma sempre importanti in relazione al risultato sociale che se ne produce. Il fondo di dotazione è di circa 100.000 euro l’anno, e complessivamente negli anni ha gestito 650.000 euro di garanzie. Altro strumento di servizio è il Nucleo Assistenza Legale della Caritas, attivo dal 1992, che rivolge la sua attenzione verso coloro che, trovandosi in uno stato di disagio socio-economico, necessitano di essere assistiti da un legale e non hanno la possibilità per provvedere. Per dare una risposta concreta a questi casi la Caritas si avvale della collaborazione di un gruppo di avvocati professionisti i quali mettono gratuitamente la propria disponibilità ed esperienza professionale a disposizione dei bisognosi.
Chi chiede aiuto per far fronte ai debiti
Su 1978 ascolti, ben 143 hanno rappresentato problematiche di sovraindebitamento pari al 7,2% del totale. Negli ultimi anni si è riscontrata una maggiore apertura da parte degli assistiti a chiedere aiuto per tali problematiche; i motivi sono principalmente da individuare nel fenomeno, più volte riscontrato, in cui i soggetti che ricorrono a un prestito o a più prestiti che si sommano tra di loro, non sono persone o famiglie strettamente indigenti ma anche soggetti e nuclei familiari che percepiscono uno o più redditi reddito, sufficienti a coprire la gestione economica familiare ordinaria, ma che non consentono di far fronte a spese straordinarie o impreviste.