L’ha molestata nell’ascensore della metropolitana, a Roma. E’ il dramma vissuto da una ragazzina di 16 anni che è stata abusata da un uomo di 22 anni, di origine egiziana, fermato oggi dai carabinieri con la pesante accusa di violenza sessuale aggravata. L’ennesimo episodio di stupro come quello avvenuto il 26 ottobre all’interno del Policlinico Umberto I, sempre nella Capitale, ai danni di una tirocinante di 20 anni. Per questo episodio oggi è stato arrestato un infermiere di 55 anni. Martedì, a Ravenna, ad essere abusata è stata una ragazza di 18enne per il quale è sospettato un giovane di origini albanesi.
L’aggressione nella metro di Roma è avvenuta nei primi giorni di novembre. La ragazzina, studentessa delle superiori, come tutti giorni ha utilizzato la metropolitana della linea C per spostarsi. Decide, dopo essere scesa alla fermata di Centocelle, di raggiungere la superfice utilizzando l’ascensore. Non è sola, nella cabina ci sono altre persone. Ad un tratto uno sconosciuto l’avvicina e comincia a molestarla. La giovanissima vittima, terrorizzata, prova a divincolarsi. Attende l’apertura delle porte e scappa, convinta che quell’incubo fosse terminato. Ma non è così. Il ventenne, un clochard incensurato, decide di seguirla. La ragazza comincia ad urlare e scappa trovando “rifugio” a bordo di un bus fermo nella zona di via Palmiro Togliatti. A quel punto l’aggressore si allontana. La ragazzina è sconvolta ma trova la forza di raccontare ai genitori cosa è successo. Il padre, quindi, decidere di accompagnarla dai carabinieri. Lì la 16enne spiega cosa ha subìto e fornisce una dettagliata descrizione dell’aggressore.
I militari dell’Arma si mettono al lavoro e grazie all’analisi delle telecamere di videosorveglianza, all’ascolto di testimoni presenti in quei minuti nella fermata della metropolitana e ad appostamenti riesco ad individuare l’uomo che viene bloccato all’altezza della fermata Torre Gaia della linea C. Le caratteristiche somatiche, associate al sequestro di alcuni capi di vestiario descritti dalla giovane vittima hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza che hanno fatto scattare il fermo di polizia giudiziaria del 22enne che è stato trasferito nel carcere di Regina Coeli.
Su richiesta della Procura della Capitale il fermo è stato convalidato dal gip che ha disposto per lui la custodia cautelare in carcere.