Non solo la fornitura dell’acqua, la gestione dei rifiuti, i trasporti, i romani bocciano anche la qualità dei cimiteri . Nell’ultima indagine dell’agenzia per la qualità dei servizi pubblici erogati dal Campidoglio questa voce ha ottenuto uno striminzito 5 e mezzo dai cittadini della Capitale.
Il Comune però starebbe approntando un piano di ristrutturazione per il Verano, per Prima Porta e per il Laurentino. Il piano dovrebbe essere portato in giunta entro settembre, anche se i dettagli sono top secret.
Nel frattempo, il degrado nei cimiteri romani regna sovrano. Sporcizia, incuria, scarsa vigilanza, sono mali difficili da debellare. Gli spazi verdi sono in gran parte abbandonati c’e chi è costretto a portarsi l’acqua da casa per innaffiare fiori e piante perché le fontanelle sono a secco. E questo nonostante il 21 e il 22 giugno Ama abbia annunciato l’implementazione dei servizi di decoro. Chi se ne è accorto?
Che fa l’amministrazione? Avevamo scritto che a maggio sarebbero iniziati i lavori per la ristrutturazione di alcune palazzine di Prima Porta, in cui addirittura piove dentro. Tutto è rimasto immutato, nonostante ci risultasse ci fosse un bando da un milione e 600 mila euro. Le buste delle offerte sono state aperte? Anche questo è un mistero per Ama e Assessorato Ambiente.
Il Comitato Tutela Cimiteri da anni si batte affinché la situazione cambi, e in un dossier ha raccolto tutte le situazioni di degrado. Il problema è che nonostante le tariffe a Roma siano piuttosto care, la qualità del servizio non è all’altezza di quanto si paga.
Rispetto a Milano, ad esempio, a Roma si paga un terzo in più per la cremazione e il doppio per l’inumazione. Per un loculo in media si pagano quasi 3.400 euro contro i 2.700 della città lombarda.
Nel suo dossier, il Comitato considera “inadeguato il potenziale di 70 cremazioni totali al giorno” e non riesce “a comprendere come possa aver instituito questa Amministrazione un costo ulteriore per ‘istruttoria pratica cremazioni fuori impianto Cimitero Flaminio’ di 200 Euro dopo aver aumentato la tariffa del relativo servizio che è ora passata da 331,86 Euro a 450,00 Euro. Per quanto riguarda la concessione di spazi per l’edilizia privata, a Roma, la mancata redazione di un Piano Regolatore Cimiteriale ha contribuito al formarsi di una lista di attesa di circa 10 anni”
Il Comitato fa anche notare che sono calati gli introiti derivanti dalle concessioni: almeno 2 milioni in meno dal Comune a garanzia del pareggio di bilancio.