Corruzione e appalti, arrestato l’ex assessore del Comune di Roma Marcello Minenna

Custodia cautelare applicata anche per un ex parlamentare della Lega, Gianluca Pini.

E’ finito agli arresti domiciliari per una accusa di corruzione l’ex direttore dell’Agenzia delle Dogane Marcello Minenna, ad oggi assessore all’ambiente della Regione Calabria ed ex assessore del Comune di Roma.

Il provvedimento restrittivo è stato deciso dal gip di Forlì nell’ambito di una indagine della procura e con il coordinamento della Dda di Bologna.

Custodia cautelare applicata anche per un ex parlamentare della Lega, Gianluca Pini. Nel complesso sono 34 le ordinanze eseguite. Coinvolti nell’indagine anche funzionari della prefettura di Ravenna e dell’Azienda sanitare locale regionale. Gli accertamenti, partiti da una verifica su un possibile traffico di droga, hanno riguardato anche una serie di appalti tra cui uno per la fornitura di mascherine. I magistrati hanno disposto, inoltre, il sequestro di 63 milioni di fondi.

Un ‘pactum sceleris’ tra Marcello Minenna e l’ex parlamentare ed imprenditore Gianluca Pini. Il primo “asserviva la funzione pubblica” per il passaggio di particolari spedizioni e dall’altro si accreditava il manager alla nuova maggioranza di governo. I fatti – si aggiunge – sono riferiti al 2020. Questa è l’ipotesi che gli inquirenti della Procura di Forlì hanno ricostruito e messo nero su bianco nel capo d’imputazione dell’ordinanza di custodia agli arresti domiciliari eseguita nei confronti dei due. Secondo quanto ricostruito dai magistrati l’ex esponente politico “prometteva a Minenna di accreditarlo all’interno della ‘Lega Salvini Premier’ in modo che venisse considerato un uomo di quel partito e gli prometteva altresì la riconferma della nomina a Direttore Generale dell’Agenzia delle Dogane a seguito del cambio dell’esecutivo, che effettivamente otteneva”.

In risposta Minenna – sempre secondo l’ufficio dell’accusa – “accettava le promesse di accreditamento all’interno del partito ‘Lega Salvini Premier’ e di riconferma della nomina nel ruolo di Direttore Generale dell’Agenzia delle Dogane in cambio dell’asservimento della sua funzione pubblica agli interessi privati dell’imprenditore Pini”. Poi “a fronte delle richieste di intervento di Pini in occasione delle importazioni di merci per il contrasto al Covid-19, Minenna metteva a servizio di Pini l’esercizio della sua funzione pubblica sia intervenendo egli stesso con gli uffici territoriali per risolvere le problematiche di Pini sia dando ordini ai suoi più stretti collaboratori, dirigenti nazionali dell’Agenzia delle Dogane, di mettersi disposizione” dell’ex parlamentare “per risolvergli i problemi che l’imprenditore aveva in fase sdoganamento della merce ovvero in fase di accertamenti da parte dei funzionari territoriali delle dogane”.

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