Corte costituzionale, sentenza storica: ai figli il cognome di entrambi i genitori

La sentenza sarà depositata nelle prossime settimane. Ecco cosa cambierà

“Il figlio assume il cognome di entrambi i genitori nell’ordine dai medesimi concordato, salvo che essi decidano, di comune accordo, di attribuire soltanto il cognome di uno dei due”. Questa la “regola” stabilita dalla Corte costituzionale, che si e’ riunita in camera di consiglio e ha esaminato oggi le questioni di legittimita’ costituzionale sulle norme che regolano l’attribuzione del cognome ai figli.

Si tratta di una decisione storica, attesa da anni. Finalmente oggi, grazie alla Corte costituzionale presieduta da Giuliano Amato, le donne italiane hanno conquistato un diritto storico, finora negato dall’articolo 262 del codice civile, quello di poter dare ai propri figli il proprio nome.  Cade un tabù, che la Corte inseguiva da un anno. Il 14 gennaio 2021 proprio la Corte, allora con il presidente Giancarlo Coraggio e con Amato relatore del caso, aveva affrontato la questione.

In attesa del deposito della sentenza, l’Ufficio comunicazione fa sapere che la Corte ha ritenuto discriminatoria e lesiva dell’identita’ del figlio la regola che attribuisce automaticamente il cognome del padre.

Nel solco del principio di eguaglianza e nell’interesse del figlio, entrambi i genitori devono poter condividere la scelta sul suo cognome, che costituisce elemento fondamentale dell’identita’ personale.

“Siamo commossi, siamo consapevoli di avere scritto una pagina importante, forse storica”. Sono le parole che la coppia della Basilicata da cui e’ partito tutto con una istanza al tribunale di Lagonegro nel 2020, hanno detto al proprio legale, l’avvocato Domenico Pittella, dopo avere appreso della decisione della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittime tutte le norme che attribuiscono automaticamente il cognome del padre ai figli. “E’ inutile nascondere la soddisfazione per questo risultato, e’ stato un percorso lungo e faticoso – spiega l’avvocato che ha curato i ricorsi assieme al collega Giampaolo Brienza -, ma alla fine la nostra tesi e’ stata riconosciuta come valida. La coppia ci ha sempre creduto”. Il civilista ricostruisce la vicenda iniziata circa due anni fa. Il primo passo un ricorso depositato all’attenzione dei giudici del tribunale di Lagonegro. Un primo tassello giudiziario per sollecitare un intervento su un tema complesso e con risvolti non solo formali ma di grande impatto sociale.

“La storia parte da lontano: la coppia, ancora non sposata, ha due figli riconosciuti solo successivamente dal padre e che quindi portano il solo cognome della madre – spiega l’avvocato -. Dopo alcuni anni i due decidono di sposarsi, il papa’ riconosce i figli ma la coppia chiede di non aggiungere ai ragazzi, oramai cresciuti, il cognome del padre”. Tutto cambia quando arriva il terzo figlio. “I genitori chiedono, per un principio di armonia e omogeneita, di poter dare il solo cognome materno – spiega Pittella -. Una richiesta fino ad oggi non consentita dalla legge. I due, pero’, non si danno per vinti e intraprendono la strada legale. Dopo il ‘no’ in primo grado dei giudici di Lagonegro, la Corte d’Appello di Potenza, siamo alla fine del 2021, rimette alla Corte Costituzionale la questione di legittimita’ della normativa in materia di attribuzione del cognome nella parte in cui non consente ai genitori, d’accordo tra loro, di attribuire il solo cognome materno”. Un cognome molto noto nel contesto in cui vive la famiglia, e anche questo rientrerebbe tra le ragioni alla base della richiesta: il nonno materno dei bambini infatti ha rivestito ruoli politici di rilievo ed era conosciuto in tutta la comunita’. Oggi, a distanza di 24 mesi dalla prima istanza, la svolta con la pronuncia della Corte Costituzionale. Per l’avvocato la decisione della consulta ha “una importanza enorme perche’ pone la madre e il padre sullo stesso piano nella liberta’ di scelta. Inoltre la pronuncia stabilisce che nel caso in cui non c’e’ accordo nella coppia ai bambini sara’ dato il cognome di entrambi i genitori: una vera rivoluzione”

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