Sparwasser, il circolo Arci che a Roma ha aperto le porte ai senzatetto offrendo loro rifugio notturno, per 24 ore ha visto messa a rischio la sua futura riapertura come polo di attività culturali e ricreative. A fronte della nuova attività di accoglienza, infatti, il municipio aveva annunciato agli attivisti la revoca della “Scia”, ovvero della possibilità di svolgere attività di somministrazione di bevande. La denuncia, fatta sui social dallo stesso Sparwasser, ha innescato una raffica di polemiche in città e, infine, il dietrofront nell’arco di una giornata: “l’archiviazione del provvedimento di revoca della licenza”.
Con la pandemia, da circolo a rifugio
Nel piccolo locale, che sorge al Pigneto, prima della pandemia era tutto un susseguirsi di dibattiti, confronti, lezioni e concerti. A gennaio – vista la chiusura obbligata e a fronte della “emergenza freddo” – il circolo ha deciso di riconvertirsi in rifugio per senzatetto allestendo otto letti al suo interno. Dunque, via mixer e tavolini, per fare spazio a brandine e coperte. Il tutto, da tre settimane, ha fatto partire anche una gara di solidarietà nel quartiere per i senzatetto.
Ora, “dopo 23 giorni, le istituzioni si sono accorte della nostra iniziativa – la denuncia di Sparwasser -. Prendiamo atto che l’unico modo con cui le istituzioni di questa città si relazionano con noi, con le associazioni del territorio, con i volontari e le volontarie è questo: una gelida e assurda comunicazione amministrativa che mette a rischio la nostra riapertura – l’affondo -. È questo il ruolo delle istituzioni? Rendere più complicata la vita di chi si impegna per gli altri? Sarebbe stato meglio se avessimo tenuto la serranda abbassata?”.
Al loro fianco si è subito schierata parte della città: dall’associazione di mutuo soccorso ‘Nonna Roma’ che li aiuta nell’accoglienza dei clochard, alla Cgil, consiglieri comunali e regionali. “La solidarietà viene, ancora una volta, punita a Roma”, è intervenuto Stefano Fassina annunciando un’interrogazione urgente alla sindaca Raggi, “per sapere quali interventi intenda mettere in atto contro tale scempio amministrativo”.
Roma “ormai è una città che gira al contrario, è gravissimo quanto successo”, gli ha fatto eco Marta Bonafoni dalla Regione. Per il minisindaco Giovanni Caudo “questo atto suona come una punizione per la solidarietà e fa emergere la terribile miseria della nostra città”. A fine giornata, ‘il lieto fine’: “Ci è appena arrivata una comunicazione ufficiale del municipio V che annuncia l’archiviazione del provvedimento di revoca della licenza – hanno fatto sapere da Sparwasser -. Grazie davvero alle tantissime persone che si sono attivate per denunciare quanto accaduto e grazie anche a chi ha saputo riconoscere l’assurdità del provvedimento e ha fatto rapidamente marcia indietro”.