Donna uccisa da un albero a Roma: «Anche con manutenzione, piante in città rappresentano pericolo non eliminabile»

A dirlo è Lorenzo Peruzzi, che insegna botanica all’università di Pisa

L'intervento dei Vigili del fuoco per rimuovere un albero caduto su un'auto.

«Oggi sono possibili molte verifiche strumentali sulla salute di un albero. Ma dovremmo ricordarci che abbiamo a che fare con esseri viventi sempre soggetti a un certo grado di imprevedibilità». A dirlo in un’intervista a Repubblica, dopo la donna morta ieri a Roma, è Lorenzo Peruzzi, che insegna botanica all’università di Pisa, è il direttore dell’orto botanico della città e dirige la Società italiana di biogeografia.

«All’orto botanico di Pisa negli ultimi anni abbiamo ad esempio dovuto abbattere alcuni esemplari vetusti che cominciavano a rappresentare un pericolo per i visitatori. Cerchiamo di prestare la massima attenzione alla sicurezza, ma un paio di anni fa, dopo un nubifragio, ci siamo ritrovati con un enorme leccio abbattuto. Era sanissimo, non aveva mai mostrato un sintomo sospetto e solo la fortuna ha voluto che crollasse di notte. Era caduta talmente tanta pioggia da aver imbevuto il terreno, facendo perdere la presa alle radici. Questo vuol dire che anche con la miglior manutenzione possibile un albero in città può rappresentare un pericolo non eliminabile. Ma gli interventi che danneggiano le radici o la chioma non fanno che aumentare questo rischio».

Peruzzi sottolinea che «un albero in natura vive in un contesto aperto, con il suolo permeabile all’acqua che permette alle radici di svilupparsi in tutte le direzioni. In genere le radici raggiungono un’ampiezza paragonabile a quella della chioma. In città gli alberi vengono piantumati quando magari non c’è neanche la strada. Poi arriva l’asfalto che impedisce all’acqua di penetrare nel terreno. Più tardi si aggiunge un marciapiede, poi qualche scavo per i cavi elettrici o la fibra che trancia le radici da un lato, rendendo l’apparato radicale asimmetrico, più forte da una parte che dall’altra. Le potature poi in contesti urbani sono piuttosto pesanti, proprio perché devono alleggerire la chioma e renderla più sicura. In questo modo però si creano nella chioma ferite importanti, dalle quali possono penetrare gli organismi patogeni. Tutto questo indebolisce gli alberi cittadini e li rende meno sicuri ».

Infine, rispetto all’importanza di piantare gli alberi in città, Peruzzi sottolinea che «ci sono criteri da seguire. Io preferirei arricchire un’area verde già esistente piuttosto che crearne una nuova in un contesto poco adatto, perché ad esempio molto cementificato, o in aree sottoposte a lavori frequenti».

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