Era domenica mattina, il 6 settembre 2020, quando la notizia dell’uccisione di Willy Monteiro Duarte, cominciò a circolare tra i social, occupando spazi nei telegiornali, e inquietando gli animi delle persone per le modalità con cui il 21enne di Paliano era stato ucciso poche ore prima a Colleferro.
Una vicenda che ha scosso l’intero Paese ancora ferito, in quel periodo, dagli effetti della pandemia. Due anni sono passati e il ricordo del giovane cuoco resta ancora impresso anche in chi ha imparato a conoscerlo solamente attraverso una sorridente fotografia. Il sindaco di Paliano, Domenico Alfieri, ha annunciato per oggi una messa in sua memoria alla Collegiata di Sant’Andrea.
“Sono trascorsi due anni da quella tragica notte che ti ha strappato alla tua famiglia, ai tuoi amici, alla nostra comunità, a chi ti voleva bene – scrive Alfieri sui social -. Ti ricorderemo senza alcun eccesso o clamore, in una messa, con la sobrietà che ha sempre contraddistinto te e la tua splendida famiglia. Caro Willy, nel tuo breve passaggio su questo mondo ci hai insegnato tante cose: l’amore per la vita, l’importanza di essere generosi, la consapevolezza che ognuno di noi non deve mai cedere di fronte alla violenza e alla prevaricazione”.
Le cronache racconteranno che Willy, quel sabato sera, aveva appena finito di lavorare ed era uscito con gli amici per passare qualche ora in centro a Colleferro. Niente di straordinario: qualche bevanda, quattro risate con il gruppo di giovani davanti al pub “Due di Picche” e poi, verso le due del mattino, il ritorno alla macchina per andare a casa. In quelle poche decine di metri, dal pub all’auto, Willy vede un suo ex compagno di scuola litigare verbalmente con un paio di persone. Si avvicina per chiedere se è tutto a posto e, rassicurato dall’amico, si incammina verso il parcheggio. Non sa che nella lite con l’amico, sono coinvolti Mario Pincarelli e Francesco Belleggia, due giovani di Artena, vicini ai fratelli Marco e Gabriele Bianchi, tristemente noti in tutto il circondario per la loro attitudine a picchiare e a far valere la loro supremazia grazie alla conoscenza delle tecniche di combattimento Mma. Nel corso della lite con l’ex compagno di scuola di Willy, un amico comune aveva chiamato proprio i fratelli Bianchi, temendo per le sorti di Belleggia e Pincarelli. Un timore ingiustificato, dal momento che la lite, dopo uno schiaffo iniziale, era finita.
Tuttavia, scesi dall’auto i Bianchi si trovano davanti la movida di Colleferro e – secondo la ricostruzione fatta dagli investigatori dei carabinieri intervenuti successivamente ai fatti – picchiano la prima persona che si trovano davanti: il malcapitato Willy Monteiro Duarte. Una furia cieca, fatti di pugni, colpi proibiti e, mentre Willy è a terra, calci sferrati alla testa “come se fosse un calcio di rigore”. Un trattamento che non ha lasciato scampo al 21enne, che avrebbe scampato l’aggressione se non si fosse fermato a sincerarsi delle condizioni dell’amico. Sempre secondo la ricostruzione degli inquirenti, gli aggressori si sono accaniti a loro volta sul corpo di Willy.
Ora, a due anni dal terribile omicidio, resta il vuoto lasciato da Willy a Paliano ma anche quattro pesanti condanne pronunciate in corte d’assise a Frosinone: ergastolo per Marco e Gabriele Bianchi, 23 anni per Francesco Belleggia, 21 anni per Mario Pincarelli. A tutti e quatto il giudice ha riconosciuto il concorso in omicidio volontario. I collegi difensivi di tutti e quattro gli imputati hanno annunciato il ricorso in appello non appena leggeranno le motivazioni della sentenza, la cui pubblicazione è prevista per ottobre. Tutti puntano a scardinare l’accusa di omicidio volontario