La seconda dose del vaccino Biontech Pfizer puo’ essere somministrata in una finestra di 42 giorni, quindi anche oltre le 3 settimane. Lo ha detto il responsabile della strategia per minacce alla salute biologica e vaccini dell’Agenzia europea del farmaco (Ema), Marco Cavaleri, in una conferenza stampa di aggiornamenti. “La raccomandazione inclusa nelle informazioni del prodotto parla di 3 settimane”, ha detto. “E’ importante rimarcare che nei test clinici era stato concesso che la seconda dose venisse somministrata in una finestra di 42 giorni”, quindi oltre le tre settimane. Quindi somministrarla entro quest’arco temporale non rappresenta “una deviazione dalle raccomandazioni”. Al contrario, sarebbe “una deviazione se si superassero i 42 giorni”, ha aggiunto.
L’assessore alla Salute della Regione Lazio, Alessio D’Amato, difende la strategia regionale in merito al piano vaccinale ed in particolare sulla possibilità di allungare i tempi del secondo richiamo. Intervenendo nel programma 24 Mattino su Radio 24 ha anche indirettamente risposto a Pfizer che si era pronunciata negativamente rispetto a questa possibilità: “Le parole della direttrice sanitaria di Pfizer (che aveva ribadito indicazione dei 21 gg per richiamo ndr) non mi sorprendono, l’oste è normale che dica che il suo vino è buono. Il problema qui è un ordine di sanità pubblica per avere un duplice obiettivo: aumentare la platea dei soggetti vaccinati dove sostanzialmente non cambia l’efficacia della protezione, perché noi abbiamo oramai sperimentazioni sul campo condotte su migliaia di utenti in cui già dopo la prima dose la protezione è già oltre l’80%. Credo che in una situazione come quella attuale, ancora di transizione come questo mese di maggio, in cui non abbiamo ancora tutte le dosi, perché nonostante gli sforzi encomiabili del generale Figliuolo le avremo a disposizione solo a giugno, io penso che la strategia di aumentare la platea è una strategia importante. Io posso solo dire che ieri per quanto riguarda il Lazio dopo sette mesi abbiamo avuto il tasso più basso di numero di casi positivi giornalieri per cui vuol dire che la direzione è quella giusta”.
Intanto un gruppo di cittadini del Lazio ricorre al Tar contro lo slittamento del richiamo del vaccino Pfizer. “Dopo un confronto con diversi legali, informiamo che ci sono i presupposti per procedere attraverso un ricorso al Tar in urgenza per chiedere la sospensiva del provvedimento con cui il richiamo del vaccino Pfizer viene posticipato da 21 a 35 giorni”, informa la coordinatrice del gruppo che ha aperto una pagina Facebook per raccogliere le firme. Secondo gli organizzatori dell’azione legale “il consenso informato e’ vincolante” e ricordano che l’indicazione di “Aifa e Ema e’ di fare il richiamo dopo tre settimane”.