Anche a Roma, dopo la lunga ottobrina, è arrivato il freddo e le notti rischiano di essere fatali per le migliaia di persone che vivono per strada. Per questo la Caritas ha deciso di potenziare gli interventi di volontariato notturno, aumentando il numero di squadre a lavoro. I senzatetto nella Capitale, secondo l’ultimo censimento che risale al 2011, sono circa ottomila. “O forse 10mila – spiega all’agenzia Nova Roberta Molina, responsabile degli ostelli della Caritas di Roma – ma censire i senzatetto a Roma è difficile per via delle dimensioni della città”.
“Sono persone che nella vita fanno tutt’altro ma che la sera si dedicano al volontariato. Vengono dalle parrocchie o, semplicemente, si impegnano per il sociale”, aggiunge Molina. I gruppi si muovono in serata e cercano tra gli anfratti più nascosti della citta, i disperati che si riparano in solitudine. “Sono i più vulnerabili – continua Molina –. I senzatetto che si radunano a nelle stazioni o nei grandi centri, infatti, sono più controllati e si sostengono tra loro. Quelli che si riparano in solitudine escono da qualsiasi possibilità di controllo. Ecco perché chiediamo alla gente di segnalare la presenza di disperati al numero 366 6349003”. Quando i volontari trovano un “solitario” tentano di portarlo via dalla strada dandogli riparo negli ostelli. “Ne gestiamo due oltre a, case famiglie e appartamenti in semi autonomia. Gli ostelli – spiega ancora Molina – sono quelli storici di via Marsala da 175 posti e via Casilina con altri 80. Strutture che gestiamo con la collaborazione del comune di Roma”.
Spesso però il senza dimora non accetta e preferisce rimanere per strada. “In quei casi diamo loro dei sacchi a pelo o coperte perché possano proteggersi dal freddo”. Ecco, sacchi a pelo e coperte, proprio quello di cui la Caritas ha bisogno e cerca di reperire con giornate predisposte proprio alla raccolta. Tra l’atro servono anche volontari; i gruppi non sono mai abbastanza. Tra 8 mila e 10 mila persone per strada “e ogni anno sembra sempre peggio – sottolinea Molina -. E’ la povertà che cresce e aumenta la possibilità di finire a dormire all’addiaccio. Non si fa mai abbastanza se in strada c’è gente che rischia di morire di freddo. Le istituzioni stanno tentando di dare risposte diversificate e negli ultimi anni sono aumentati gli sforzi per il sostegno. Ovvio, che bisogna fare sempre di più; va fatto in una città che vuole definirsi civile”.