Fiera di Roma punta al ‘Mercato Mediterraneo’ del food

Da oggi al 26 novembre una mostra della filiera agroalimentare per ripercorrere le civiltà del Mare Nostrum

Con il “Food’’ non solo come fine, ma come veicolo per esplorare e conoscere identità, integrazione e mescolanze dei tre continenti che si affacciano sul Mediterraneo, l’Amministratore Unico di Fiera Roma, Pietro Piccinetti, punta a sfidare le innumerevoli iniziative sul made in Italy alimentare.

‘’Dal 23 al 26 novembre su cinque aree espositive per 20.000mq – spiega Francesca Rocchi, vice presidente di Slow Food, che contribuisce all’evento – vogliamo accompagnare i visitatori a conoscere ciò che luoghi, sapori e prodotti rappresentano per tutti i nati sulle coste del Mediterraneo. E lo facciamo coinvolgendo aziende e Chefs, Università ed esperti, per raccontare come la contaminazione, fra cous cous e spezie e quant’altro, abbia portato benessere, gusto e armonia ’’.

Il polo fieristico della Capitale si trasforma infatti, per quattro giornate, in un grande mercato alimentare che mette a fuoco specifici settori. Questa edizione è dedicata al grano (dalle tante Paste ai Cous Cous), al Mare (da mezzo per collegare popolazioni ai mestieri della pesca), all’ Extravergine (da simbolo di salute a quello di bellezza).

In particolare, venerdì, l’area Extravergine ospiterà degustatori provenienti da Giappone, Stati Uniti, Turchia, Tunisia, Marocco e Spagna che testimonieranno come nel mondo si percepisce la qualità dell’olio italiano. Giovedí convegni, assaggi e storie vedranno protagoniste le regioni dalla Sicilia (è atteso il sindaco Leoluca Orlando), alla Sardegna, alla Calabria e alla Puglia. Il sabato sarà la giornata del grano con ospiti internazionali, lezioni di erbe, di tagliolini e cous cous. Infine domenica gran finale: la Civiltà del Mare, con ‘’il baccalà identità di un popolo’’ e i laboratori per sfilettare il Pesce.

Per chi vorrà farsi meglio guidare alla scoperta di sapori e storia mediterranei ci saranno i ‘’Virgili del gusto’’, ragazzi dello Slow Food, accompagnatori ideali verso conoscenze storiche, pratiche e politiche. ‘’Per ricordarci soprattutto – rileva Rocchi – le radici comuni delle famiglie che abitano il Mediterraneo, tanto sulla costa europea che africana.’’

“E coi riflettori sul Mediterraneo, che accendiamo con questa mostra/start up – conclude Piccinetti – oltre a sottolineare la qualità della Dieta Mediterranea, ricandidiamo Roma al suo ruolo di Capitale anche di questa area del mondo attraverso il cibo e le sue tante storie, non meno gustose e dei suoi sapori’’.

 

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