Manifestazione per lo storico quartiere ebraico di Roma. Non meno di 500 mila furono uccisi dalle Ss nei campi di sterminio
Finora almeno 500 mila i Rom e i Sinti uccisi nei campi di concentramento durante il nazismo. Così alla fine della Settimana della Memoria, Associazione 21 luglio, ha organizzato oggi domenica 2 febbraio alle ore 11,00 una passeggiata urbana nel cuore di Roma per unire, in un unico abbraccio le Memorie delle due persecuzioni: quella contro gli ebrei e quella contro i Rom e Sinti.
La passeggiata è iniziata alle 11 da largo 16 ottobre 1943 davanti alla targa che ricorda il “sabato nero” del ghetto di Roma, per finire a largo degli Zingari a Monti.
La persecuzione colpì le comunità rom e sinte viene chiamata Porrajmos. Sono quattro i periodi del “Porrajmos”, la violenta azione che in Italia ha inghiottito nel vortice dello sterminio centinaia di famiglia colpevoli solo di appartenere ad una “razza” giudicata senza speranza di conversione. Il primo periodo è inaugurato con la Circolare del Ministero degli Interni del 19 febbraio 1926 che dispone il respingimento delle carovane entrate nel territorio “anche se munite di regolare passaporto” e l’espulsione di quelle soggiornati di origine straniera.
Il secondo periodo è racchiuso tra il 1938 e il 1942 e risulta segnato da una pulizia etnica organizzata presso le frontiere. Il terzo periodo si inaugura con un Ordine emanato l’11 settembre 1940 dal Capo della Polizia Nazionale che ordina, per i rom di nazionalità italiana “certa o presunta” il rastrellamento “nel più breve tempo possibile” e il concentramento “sotto rigorosa vigilanza in località meglio adatte in ciascuna Provincia”. L’ultimo periodo, il quarto, parla il drammatico linguaggio della “soluzione finale” verso i campi di sterminio.