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Giubileo 2025, il punto. La fretta mette a rischio la sicurezza sui cantieri

La Uil: tenere la guardia alta soprattutto nei cantieri più grandi, come quello del sottopasso di piazza Pia

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“Va bene realizzare i protocolli per la sicurezza sui cantieri. Ma poi questi devono essere applicati. Ecco perché dobbiamo tenere la guardia alta in questi dieci mesi che ci separano dal Giubileo del 2025”. A parlare è Agostino Calcagno, segretario generale della Feneal Uil, la categoria degli edili del sindacato. I cantieri stanno andando avanti giorno e notte a Roma per rispettare l’impegno dell’Anno Santo e accogliere degnamente i milioni di pellegrini che tra un anno saranno nella Capitale.  Intanto il Campidoglio ha fatto partire una nuova campagna di comunicazione per informare i cittadini. 

Approssimazione nel fornire informazioni 

Nei giorni scorsi  le categorie dell’edilizia di Cgil, Cisl e Uil avevano lanciato una richiesta di più disponibilità e accesso alle informazioni relative ai subappalti e alle condizioni dei lavoratori nei cantieri Giubileo 2025, cui l’ispettorato del lavoro dell’area metropolitana di Roma ha fatto riscontro con quanto rilevato nei “circa 880 cantieri già ispezionati”: “una certa approssimazione”, soprattutto sulla documentazione relativa alla sicurezza, dettata, probabilmente dalla fretta”, dicono dall’Ispettorato. Problematica emersa nella seduta della commissione capitolina Pnrr, presieduta dal consigliere di Roma Futura Giovanni Caudo, e dedicata all’attuazione del “Protocollo di legalità per il Giubileo 2025”.

Che cosa sarà pronto per il Giubileo del 2025?

Il rischio infatti è che, visti i tempi ridotti, si faccia fatica ad applicare il protocollo, soprattutto nei cantieri di maggiore impatto: il sottopasso di piazza Pia, il restyling dell’area davanti alla stazione Termini, la stazione San Pietro. Il tempo corre, e devono ancora partire i lavori per la sistemazione della piazza antistante la basilica di san Giovanni (il concertone del Primo Maggio si farà al Circo Massimo), il restyling di via Ottaviano, del ponte del Gelsomino che dalla stazione di San Pietro porterà fino in Vaticano, e di tutta una serie di vie del centro storico (ad esempio via Giulia). Per tutti questi casi bisognerà partire al massimo a marzo per arrivare in tempo a dicembre.

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