Giubileo 2025, il punto. Il sottopasso di piazza Pia può essere finito in tempo

Nell’area dello scavo scoperti un mosaico e una fullonica. Almeno un mese per rimuoverli, ma si studia come riprogrammare i lavori

Il cantiere del sottopasso di piazza Pia
Il cantiere del sottopasso di piazza Pia

Sono ore febbrili alla Sopraintendenza per i Beni Archeologi, al Comune di Roma, e all’Anas per tentare di capire come ovviare ai recenti ritrovamenti nell’area dove si sta realizzando il prolungamento del sottopasso di piazza Pia. Si tratta della principale opera del Giubileo del 2025, che permetterebbe di realizzare un’unica area pedonale tra Castel Sant’Angelo e San Pietro, con installazione di fontane e la piantumazione di alberi.

Possibile continuare i lavori di notte 

L’ipotesi che sta avanzando è quella di continuare lo scavo dalla parte opposta rispetto a dove sono stati trovati i reperti archeologici, in modo da dare la possibilità agli archeologici di continuare gli studi, di categorizzare i reperti e poi di spostarli. Per fare tutto questo ci vorrebbe un mese circa. In caso di ritardo nei lavori del sottopasso, che dovrà essere pronto per l’8 dicembre, il cantiere potrebbe essere aperto anche di notte per recuperare appunto il tempo perduto in vista del Giubileo del 2025.

A piazza Pia reperti importanti ma possono essere spostati

I reperti trovati testimoniano il passato romano di quella zona, ma non sono irremovibili per loro fattura. Si tratta di un mosaico, emerso orma dai tre mesi, e una fullonica, ovvero una tintoria del IV secolo. Reperti di un certo valore, dicono nostre fonti, ma che comunque possono essere rimossi, emersi dove ci sarà la rampa di accesso al sottopasso. Insomma, la realizzazione dell’opera di piazza Pia non dovrebbe essere a rischio, e Sopraintendenza e Campidoglio avevano fatto il punto già un mese fa quando fu ritrovato uno scheletro.

Allarme caldo per l’edilizia

Intanto i sindacati lanciano l’allarme per gli operai, impiegati nell’edilizia. “Nei prossimi giorni è attesa la prima, vera ondata di caldo torrido, con temperature superiori alla media. Al contempo Roma è piena di cantieri attivi, tra Giubileo e Pnrr, con decine di migliaia di edili impegnati. Bisogna attrezzarsi per tempo e mettere in campo tutte le azioni per tutelare i lavoratori più esposti, come quelli nei cantieri. L’anno scorso, nei periodi più caldi, ci sono stati a Roma e provincia numerosi casi di malori tra i lavoratori edili, con un sensibile aumento degli incidenti”. Lo dichiara Nicola Capobianco, segretario generale della Filca-Cisl di Roma. “Condividiamo e sosteniamo con forza – aggiunge Capobianco – l’appello rivolto dal segretario generale Enzo Pelle al Governo, con il quale si esorta a emanare subito il decreto per tutelare i lavoratori impegnati nei cantieri. Inoltre non bisogna dimenticare che l’Inps dà la possibilità di bloccare i lavori nei cantieri e ricorrere alla Cassa integrazione quando la temperatura è pari a 35 gradi, o, se inferiore, ci sia un alto tasso di umidità”

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