Grab per le bici, che ne vuole fare il Campidoglio?

A Roma sta per nascere una ciclovia da 45 chilometri, ma i promotori del progetto temono che sia snaturato: "Deve essere un'occasione per rilanciare intere zone".

Grab
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Per fine marzo potrebbe partire la progettazione esecutiva del Grab, l’anello ciclabile che collegherà i punti più belli di Roma ma anche la periferia. Una buona notizia, all’apparenza, ma i coordinatori del progetto temono che nel frattempo questo sia stravolto.

La progettazione esecutiva è stata finanziata in legge di Stabilità con 8 milioni e 300 mila euro – dice Alberto Fiorillo – Nei prossimi giorni arriveranno questi fondi. Beh, da quando a maggio 2015 è stato elaborato lo studio di fattibilità, sarebbe stato importante che il Campidoglio accogliesse il nostro progetto, che lo facesse suo. Invece, il pericolo è che il Grab sia ridimensionato a una mera pista ciclabile, con tutti i problemi di gestione che abbiamo visto con le altre piste ciclabili di Roma”.

E si’, perché il Grab cerca di essere un’occasione per rilanciare le zone che la ciclovia attraverserà, un modo per “riorganizzare lo spazio pubblico”. In effetti, Fiorillo fa notare, “questo è l’unico progetto che investe sulla città a volumi zero”.

Il Grab, il Grande Raccordo Anulare delle Bici, si sviluppa per 45 chilometri all’interno della città di Roma, passando per Trastevere, San Pietro, l’Appia, ma anche Ponte Mammolo e Villa Gordiani. E’ un’infrastruttura leggera e ad alta redditività ambientale, sociale, economica e culturale, un’opera pubblica utile studiata per migliorare i luoghi che attraversa senza aggiungere volumetrie e cemento in un territorio massivamente edificato.

Il Grab impone “la pedonalizzazione dell’Appia Antica ed è il prologo della nascita di un unico parco archeologico capitolino dai Fori alla Regina Viarum, è una calamita per nuovi turismi, dai cicloviaggiatori agli amanti del trekking urbano, una via car free per la mobilità interquartiere, il raccordo attorno a cui sviluppare e cucire una vera rete ciclabile metropolitana, il volano di interventi diffusi di rigenerazione delle periferie e di rifunzionalizzazione di spazi marginali e degradati”.

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