Sono intubati e sedati per alleviare il dolore, il vigile del fuoco e i tre operatori della protezione civile che sono rimasti ustionati durante le operazioni di spegnimento dell’incendio di ieri ai pratoni di Torre Spaccata a Roma. Le loro condizioni restano gravi, tre di loro sono ricoverati presso il Centro grandi ustioni, mentre l’altro si trova in rianimazione. A darne notizia in una nota è la Regione Lazio.
Il fronte di fuoco spinto da un forte vento si è velocemente allungato costringendo diverse squadre di protezione civile e di vigili del fuoco ad accorrere in gran numero. Le condizioni sono velocemente cambiate con il vento che ha improvvisamente iniziato a spirare in una direzione diversa: frontalmente agli operatori che si sono ritrovati con le lingue di fuoco addosso.
Aiutati dai colleghi sono riusciti ad allontanarsi prima dell’irreparabile ma le ustioni sui loro corpi sono gravi ed è stato necessario trasportarli d’urgenza al Sant’Eugenio. Una situazione di grave pericolo e una ritirata improvvisa e necessaria che ha lasciato sul campo in fiamme il fuoristrada 4×4 della protezione civile distrutta dal fuoco. “Purtroppo è il rischio che corriamo ogni volta – dice all’Agenzia Nova – un vigile del fuoco di Roma – se vuoi spegnere l’incendio senza aspettare che bruci tutto e arrivi a minacciare case, devi avvicinarti alle fiamme e tentare di domarle. Questo comporta il rischio che le stesse fiamme possano girarsi come avvenuto oggi”. Il vigile del fuoco ferito è un caposquadra esperto che ha lavorato su centinaia di roghi. Ai quattro feriti sono arrivati i messaggi di solidarietà del sindaco di Roma Roberto Gualtieri e del Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca.