Sarebbero ancora cento le persone di cui non si ha più notizia dopo le esplosioni avvenute martedì pomeriggio nel porto di Beirut. Lo ha reso noto il governatore di Beirut, Marwan Abboud. Le vittime accertate sono oltre 100, mentre 4 mila sono i feriti secondo il bilancio aggiornato diffuso dalla Croce rossa libanese.
Il bilancio potrebbe aumentare perché delle persone risultano ancora disperse. Le ricerche sono state estese anche in mare, secondo quanto annunciato dal direttore generale della Protezione civile, Raymond Khattar. Quest’ultimo ha messo in guardia dal rischio di crollo di alcune infrastrutture nell’area portuale e nei quartieri circostanti. Le esplosioni sono avvenute in un’area del porto dove erano immagazzinate oltre 2.700 tonnellate di nitrato di ammonio, una sostanza chimica altamente esplosiva. Il nitrato di ammonio vieni utilizzato per produrre alcuni fertilizzanti azotati.
Il primo ministro libanese, Hassan Diab, ha dichiarato che la tragedia causata dalle esplosioni non passerà inosservata, impegnandosi a ritenere responsabile chiunque sia coinvolto. Parlando in un discorso televisivo, Diab ha detto: “Beirut è in lutto e il Libano è completamente afflitto. È un calvario che non passerà se non attraverso l’unità nazionale”.
“Vi prometto che questo disastro non passerà inosservato senza ritenere responsabile chi vi è coinvolto”, ha aggiunto Diab. Il primo ministro ha inviato un appello urgente ai Paesi amici e fraterni perché sostengano il Libano e lo aiutino a guarire le ferite. L’esplosione arriva in un momento molto critico per il Libano che sta già lottando per porre fine alla peggiore crisi economica dalla guerra civile del 1975-90: una crisi di liquidità ha portato le banche a imporre controlli sul capitale e la sterlina libanese a crollare.
Il ministro della Sanità libanese, Hamad Hasan, ha invitato tutti i cittadini di Beirut che ne hanno la possibilità di lasciare la città. La capitale libanese ieri è stata devastata da due esplosioni nell’area dei pressi del porto che hanno provocato decine di morti e 4 mila feriti, un bilancio destinato a crescere. Secondo quanto riferisce la stampa libanese, Hasan ha affermato che i materiali pericolosi sprigionati nell’aria dalle due esplosioni sono potenzialmente tossici se respirati a lungo. Secondo le prime ricostruzioni, infatti, le esplosioni avrebbero diffuso nell’aria biossido di azoto, un gas tossico rilasciato da del nitrato di ammonio che sarebbe stato sequestrato nel 2014 da una nave mercantile e a quanto pare stoccato nel magazzino di petardi e materiale esplosivo. Secondo quanto annunciato dalla presidenza libanese dopo la riunione del Consiglio supremo di difesa, è stato dichiarato lo stato d’emergenza per due settimane a Beirut. Le raccomandazioni del Consiglio supremo di difesa saranno discusse oggi a mezzogiorno durante una sessione straordinaria del Consiglio dei ministri che si terrà presso il palazzo presidenziale di Baabda. Da parte sua, il primo ministro, Hassan Diab, ha chiesto la formazione di una commissione investigativa che fornisca dei risultati preliminari entro 48 ore per individuare le responsabilità.
Le massime autorità italiane si sono subito mobilitate, vista anche la presenza dei nostri militari coinvolti nella missione d’interposizione delle Nazioni Unite Unifil. Ieri sera il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in un tweet ha affermato che “le terribili immagini che arrivano da Beirut descrivono solo in parte il dolore che sta vivendo il popolo libanese. L’Italia farà tutto quel che le è possibile per sostenerlo. Con i ministeri degli Esteri e della Difesa stiamo monitorando la situazione dei nostri connazionali”.
Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha dichiarato che l’Italia è vicina agli “amici libanesi in questo momento tragico” dopo le forti esplosioni che hanno colpito Beirut. “I nostri pensieri vanno alle famiglie delle vittime, a cui esprimiamo il nostro profondo cordoglio, e alle persone ferite, a cui auguriamo una pronta guarigione”, aggiunge Di Maio sui propri canali social. Anche il titolare del dicastero della Difesa, Lorenzo Guerini, ha espresso il suo messaggio di cordoglio e vicinanza.
“Appena ho appreso della tremenda esplosione a Beirut ho voluto subito sincerarmi delle condizioni del nostro contingente in Libano. Un nostro militare è rimasto lievemente ferito: la mia vicinanza a lui, alla sua famiglia, a tutti i militari italiani e grande solidarietà al popolo libanese così duramente colpito”, ha scritto Guerini che ha aggiunto di aver parlato telefonicamente con il comandante Stefano Del Col, che guida la missione Unifil in Libano. “C’è la disponibilità di tutta la Difesa italiana a fornire aiuto e supporto”, ha affermato il ministro.