Una nuova raffica di sanzioni ma, soprattutto, la chiusura dei cieli alla Russia e 500 milioni di euro per il finanziamento della consegna di armi agli ucraini. L’Ue ha accelerato e rafforzato la sua offensiva contro la Russia, compattandosi al fianco di Kiev e allargando il raggio delle sue sanzioni. Misure innanzitutto economiche che a Mosca e ai suoi oligarchi sono destinate a far male. Ma all’Europa non basta. “Per la prima volta finanzieremo l’acquisto e la consegna di armi ed equipaggi per un Paese sotto attacco”, ha annunciato la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen delineando, di fatto, un ruolo inedito per l’Unione: quello di soggetto attivo in un conflitto.
Ieri anche a Fiumicino sono atterrati gli ultimi voli provenienti da San Pietroburgo. “Hanno chiuso lo spazio aereo dalla Russia? Sono sorpreso ed allora anche fortunato per essere riuscito a prendere questo volo, anche se è stata una mini odissea poter rientrare in Italia negli ultimi tre giorni”. È la testimonianza di un romano, giunto a Fiumicino, con l’ultimo volo dalla Russia, via San Pietroburgo, in compagnia della moglie russa, prima della chiusura dello spazio aereo russo da parte dell’Italia . L’ultimo volo diretto a San Pietroburgo è partito ieri in mattinata. “Due giorni fa ci hanno cancellato il volo da Mosca per Roma; quindi abbiamo provato, senza successo, ad acquistare dei biglietti via Helsinki e Riga; quindi ci siamo recati, in treno, a San Pietroburgo. Da qui siamo riusciti a partire stamattina (ieri mattina ndr) per Roma. A Mosca, in centro, è pieno di militari e polizia. Se facevi foto venivi ripreso. I russi hanno poca percezione di quanto stia succedendo”.
“Ultimo volo? Per me è un bene ed un male – è il racconto di una cittadina russa, con doppia cittadinanza, sposata con un italiano – Ho lasciato i miei familiari a San Pietroburgo. Sono preoccupata, perché cerco di tornare in Russia alcune volte all’anno. Una situazione che crea ora molto disagio, per la gente normale. I russi sono contro la guerra, siamo per la pace e per risolvere tutto in modo pacifico. Il problema politico, però, è complesso e non riguarda solo Russia e Ucraina, ma ci sono di mezzo anche gli Usa e la solita tensione da decenni. Il popolo ucraino è fratello e mi auguro vinca la pace”.
“Sono senza parole, sono spaventata, ho i genitori a San Pietroburgo. I miei figli sono qui in Italia – fa eco un’altra cittadina russa – Non vogliamo la guerra ma la pace: vogliamo continuare a vivere come abbiamo fatto prima. Della politica non voglio parlare ma Putin non ha ragione. Anche se la situazione è complessa, ci sono state delle provocazioni da parte degli ucraini. Ma, ripeto, il Presidente non ha ragione”.
“Eravamo per lavoro vicino San Pietroburgo ed abbiamo anticipato il rientro di una settimana non sapendo se, prima o poi, avrebbero chiuso i voli – racconta un giovane italiano, originario della zona di Valmontone – Alla luce delle ultime ore, è stata una buona intuizione tornare prima. Dove eravamo noi la situazione era abbastanza tranquilla, riuscivamo a seguire le notizie sia locali che dall’Italia, anche via telefono”.
Intanto tra santo notte e domenica mattina profughi ucraini in fuga dalla guerra sono arrivati in Italia. Una una cinquantina di persone, tra questi donne e bambini e due uomini, di cui uno è l’autista sono arrivati stamani al confine di Fernetti (Trieste). Sono diretti tutti a casa di amici o di conoscenti, prevalentemente al nord tra Brescia, Vicenza, Milano. Qualcuno è diretto anche a Roma. A Piacenza, già ieri sera è arrivato un autobus con una quarantina di profughi, tra questi una bambina di nove mesi.