La suprema corte si pronuncia sul sodalizio Buzzi-Carminati
Non è mafia. I giudici della VI sezione penale della Cassazione, presieduta da Giorgio Fidelbo, dopo una lunga camera di consiglio hanno deciso che il sodalizio guidato dall’ex Nar Massimo Carminati e dall’ex Ras delle cooperative Salvatore Buzzi non era un’associazione mafiosa.
La sentenza su ‘Mafia Capitale’, che non riconosce il 416bis, reato caduto in primo grado ma ammesso in Appello, giunge a cinque anni dall’operazione che con due retate, il 2 dicembre 2014 e il 4 giugno 2015, ha portato all’arresto rispettivamente di 37 e 44 persone. Il processo ha avuto inizio una settimana fa
Il verdetto dei giudici della Suprema Corte è arrivato alle 20 dopo tre giorni di udienze fiume con la requisitoria dei tre sostituti procuratori generali Luigi Birritteri, Luigi Orsi e Mariella De Masellis, terminata con la richiesta di conferma delle condanne dell’Appello, e le arringhe dei difensori.
Per la sindaca Virginia Raggi “questa sentenza conferma comunque il sodalizio criminale. È stato scritto un capitolo molto buio della storia nostra citta’. Stiamo lavorando insieme ai romani per risorgere dalle macerie che ci hanno lasciato, seguendo un percorso di legalita’ e rispetto dei diritti. Una cosa voglio dire ai romani: si va avanti a testa alta”.
“Con questa sentenza sicuramente la vita del mio assistito e’ cambiata”, ha detto il difensore di Salvatore Buzzi, l’avvocato Alessandro Diddi, commentando a caldo il verdetto della Corte di Cassazione.
“Ora e’ troppo difficile fare dei calcoli, ma e’ stato annullato il capo di imputazione sulla mafia”, ha aggiunto Diddi.