Mafia: sciolti consigli comunali di Anzio e Nettuno

Cioffredi, città siano laboratorio legaliatà

Sciolti per mafia i comuni del litorale laziale di Anzio e Nettuno, in provincia di Roma. Lo ha deciso il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. “In considerazione delle accertate forme di ingerenza da parte della criminalità organizzata, che compromettono la libera determinazione e l’imparzialità dell’amministrazione, nonché il buon andamento e il funzionamento dei servizi, ha deliberato, a norma dell’articolo 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267”, è stato disposto “lo scioglimento dei Consigli comunali di Cosoleto (RC) e Anzio (RM) e l’affidamento della gestione degli enti a commissioni straordinarie appositamente nominate, per un periodo di diciotto mesi”, scrive il Governo in una nota. Inoltre, il Consiglio dei ministri “in considerazione dei gravi condizionamenti da parte della criminalità organizzata, ha deliberato l’affidamento a una commissione straordinaria, per diciotto mesi, della gestione del Comune di Nettuno (RM), il cui Consiglio comunale è stato già sciolto, con decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 2022, in quanto non ha approvato il rendiconto di gestione riferito all’esercizio finanziario del 2021”, conclude la nota.

“Ho presentato un’interrogazione in cui lo ritenevo opportuno e necessario, per questo condivido la scelta del Ministro Piantedosi e di tutto di Consiglio dei Ministri di sciogliere per infiltrazioni mafiose il Comune di Anzio e di affidarlo, insieme a Nettuno il cui Consiglio comunale è stato già sciolto il 30 giugno scorso a una gestione commissariale. Una pagina molto triste per la politica del litorale”, scrive Bruno Astorre, Senatore e Segretario Pd Lazio.

“Lo scioglimento per mafia dei comuni di Anzio e Nettuno non ci coglie di sorpresa perche’ rappresenta l’esito inevitabile dell’inchiesta “Tritone” che, nel febbraio scorso, ha inferto un colpo durissimo alla locale ‘Ndrangheta, costituita da esponenti delle famiglie Modafferi, Gallace, Perronace, Tedesco, che operava come distaccamento del vertice di Santa Cristina d’Aspromonte”. Lo ha dichiarato in una Gianpiero Cioffredi, presidente dell’Osservatorio per la Sicurezza e la Legalita’ della Regione Lazio. “I cittadini di Anzio e Nettuno, le forze sociali e associative – ha aggiunto – vivano questo commissariamento come occasione di rigenerazione nel segno della legalita’ e della bellezza diventando protagonisti della rinascita di due localita’ tra le piu’ belle del Lazio”.

“Dalle indagini del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale dei Carabinieri, coordinate dalla Dda di Rom – ha ricordato Cioffredi – emerge uno scenario inquietante che disvela un reticolo di relazioni della ‘ndrangheta in grado di dispiegare la sua azione sia sul versante criminale che su quello politico ed economico. Ringraziamo le due Commissioni di Accesso insediate dall’allora Prefetto Piantedosi per il lavoro approfondito svolto in questi mesi e ci auguriamo che i Commissari Prefettizi che saranno inviati nei due Comuni sviluppino modelli di partecipazione e condivisione con le tante energie positive presenti in quelle comunita’”.

 

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