Maltempo Emilia-Romagna: devastate 5mila aziende agricole, a rischio 50mila posti di lavoro

Intanto cala di diecimila unità agli follati a casa dell'alluvione. Intanto è stato attivato il meccanismo di protezione civile dell’Ue. La richiesta di assistenza riguarda attrezzature di pompaggio ad alta capacità.

L’alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna ha devastato oltre 5mila aziende agricole e allevamenti in una delle aree più agricole del Paese. La Romagna ha una produzione lorda vendibile pari a circa 1,5 miliardi di euro all’anno, che moltiplica lungo la filiera grazie a un indotto di avanguardia (privato e cooperativo) nella trasformazione e distribuzione alimentare.

Ai danni sulla produzione agricola si aggiungono quelli alle strutture – come gli impianti dei frutteti, le serre, gli edifici rurali, le stalle, i macchinari e le attrezzature perse – senza contare la necessità di bonificare i terreni e ripristinare la viabilità nelle aree rurali. Sono centinaia le aziende agricole che rischiano di scomparire a causa dei terreni franati, e per i danne alle infrastrutture: con strade interrotte e ponti abbattuti è difficile garantire acqua e cibo agli animali rimasti isolati. I danni ai terreni allagati hanno provocato una perdita di 400 milioni di chili di grano.  Nell’intera filiera sono a rischio almeno 50mila posti di lavoro, tra agricoltori e lavoratori dipendenti nelle campagne, nelle industrie e nelle cooperative di lavorazione e trasformazione. Dal punto di vista della quantificazione dei danni alle strade, “abbiamo stimato oltre mezzo miliardo di euro. Manca tutta la parte delle strade comunali, quindi questo dato aumenterà”, ha fatto sapere il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini.

La visita della premier

Ieri la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, si è recata nelle zone alluvionate. Il lavoro del governo “è quello di garantire risposte immediate, ed è il motivo per cui volevo venire qui oggi, evitando passerelle”, ha detto Meloni. Fare una quantificazione dei danni è difficile. “So che sono ingenti, ma finché la situazione non si fermerà è difficile”, ha detto Meloni. Serve mobilitare molte risorse e il governo è al lavoro per capire dove trovarle.

“Prenderemo tutti i provvedimenti necessari ad esentare le aziende e i cittadini dal pagamento delle imposte”, ha promesso la presidente del Consiglio. Occorre lavorare sugli indennizzi e sulla ricostruzione, “ma questo richiede una stima completa e una semplificazione per quanto riguarda le procedure”, ha specificato la premier. Una possibile fonte di finanziamento è il piano di resilienza. “Sono contenta che si parli di Pnrr” perché vuol dire che “si è d’accordo” anche su una sua revisione, “ma credo che in questa fase occorra lavorare più su altri fondi europei e il Fondo europeo di solidarietà è uno dei fondi che possono essere utilizzati”. La presidente del Consiglio punta sul Consiglio dei ministri di martedì per “ottimizzare i provvedimenti”.

La richiesta di aiuto al meccanismo di protezione civile Ue

Intanto il governo ha attivato il meccanismo di protezione civile dell’Ue. La richiesta di assistenza riguarda attrezzature di pompaggio ad alta capacità. Il Centro di coordinamento della risposta alle emergenze dell’Ue è stato in costante contatto con le autorità italiane, che stanno attualmente valutando le offerte, e l’Ue è pronta a fornire ulteriore aiuto se necessario.

Il Meccanismo di protezione civile dell’Ue sta mobilitando le attrezzature per il pompaggio dell’acqua da inviare all’Italia. Stando a quanto riferito dalla Commissione Ue, infatti, a seguito di una nuova richiesta di assistenza da parte dell’Italia, il Meccanismo di protezione civile europeo sta mobilitando una serie di strumentazioni provenienti da Austria, Bulgaria, Germania, Francia, Polonia, Romania, Slovenia e Slovacchia per aiutare le autorità italiane a far fronte alle alluvioni.

Gli sfollati

Cala di diecimila unità il numero di persone che hanno dovuto lasciare la propria casa a causa dell’alluvione. Lo riferisce la Regione Emilia-Romagna in una nota: ci sono 26.324, la maggior parte, 19.500, nel ravennate, poi 4.918 in provincia di Forlì-Cesena e 1.906 nel bolognese. Gli interventi di assistenza alla popolazione proseguono 24 ore su 24, grazie a tutte le forze in campo; 5.370 (di cui circa quattromila nel ravennate, 734 nel bolognese, 632 nel forlivese-cesenate e quattro nel riminese) sono accolti in albergo e nelle strutture allestite dai Comuni: scuole, palazzetti e palestre; le altre hanno trovato sistemazioni alternative (seconde case, amici e parenti). Restano 43 i Comuni coinvolti dagli allagamenti e, sul versante del dissesto idrogeologico, risultano attive circa 305 le frane concentrate in 54 comuni. Tutte le squadre di rilevatori (soprattutto nel ravennate e in provincia di Forlì-Cesena) sono in campo per ulteriori aggiornamenti, anche con i droni laddove le strade non sono più percorribili.

La Regione spiega che è confermata anche per oggi l’allerta rossa per criticità idraulica su montagna, bassa collina, pianura e costa romagnola, collina e pianura bolognese. Allerta arancione per criticità idraulica sulla pianura modenese. Sempre domani sono previste deboli piogge sparse localmente anche a carattere di rovescio sulle aree appenniniche durante le ore centrali della giornata. Non si prevedono significativi incrementi dei livelli idrometrici, tuttavia le residue piogge osservate e previste determineranno un rallentamento dell’esaurimento delle piene sui corsi d’acqua. Nelle aree collinari della Romagna e dell’appennino bolognese, persistono condizioni favorevoli allo sviluppo e all’evoluzione di frane già attivatesi nei giorni scorsi. Per quanto riguarda la viabilità, sono 622 le strade chiuse, di cui 225 chiuse parzialmente e 397 totalmente. Complessivamente 236 a Bologna, 201 in provincia di Forlì-Cesena, 139 nella provincia di Ravenna e 46 nel riminese.

Allagamenti e frane

La Regione Emilia-Romagna ha riferito che si sono registrati 58 allagamenti in 43 comuni: 15 Comuni nel bolognese, 14 nel ravennate, 12 Comuni nel forlivese-cesenate e due nel riminese. Sul fronte del dissesto idrogeologico, le frane sul territorio sono state circa 290: 104 in provincia di Forlì Cesena; 90 in provincia di Ravenna; 45 in provincia di Bologna; 14 in provincia di Reggio Emilia: Canossa, Baiso, Carpineti, Toano, Villa Minozzo, Ventasso; 13 in Provincia di Rimini. Sul fronte della situazione sulle strade, al momento sono totalmente chiuse 544 strade tra comunali e provinciali, di cui 224 chiuse parzialmente. Complessivamente 255 a Bologna, 128 in provincia di Forlì-Cesena, 127 nella provincia di Ravenna e 34 nel riminese. Sono infine 23 i fiumi e corsi d’acqua esondati, anche in più punti.

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