Fari puntati su Piazza Venezia per capire quale sarà il futuro della Metro C. È un anno denso di novità quello appena cominciato per capire lo sviluppo “su ferro” della Capitale. A gennaio i carotaggi hanno dato l’impressione fisica, concreta che qualcosa si sta muovendo per lo sviluppo della terza metropolitana di Roma oltre la fermata Colosseo. Poi sono arrivate le novità sul fronte Cipe, una delibera che sta seguendo il suo iter amministrativo fondamentale per la parte economica del dossier Metro C.
Ma ci sono tante altre news – alcune sono dettagli, altre notizie più sostanziose – che sono emerse nella commissione mobilità che si è svolta verso la fine della scorsa settimana.
A riportarle è il comitato Salviamo la Metro C, presente – non solo fisicamente – su tutti i dossier che riguardano la linea verde.
“Le talpe, ora ferme all’altezza del Foro di Traiano, non sono state cementate e potranno ripartire verso Piazza Venezia successivamente alla pubblicazione della relativa delibera CIPE che è all’ultimo step del controllo di legittimità. Questione di giorni fanno sapere dall’Assessorato- racconta il comitato – a Piazza Venezia sono in corso i campi prova per testare le tecnologie di consolidamento del terreno, che, incidendo significativamente sui costi della stazione, devono essere quantificate con una ragionevole certezza in modo da ridurre i costi. Sono, inoltre, in programma ulteriori indagini archeologiche per completare la mappatura delle possibili aree di modifica del progetto in funzione dei nuovi ingressi”.
Sulle uscite e le entrate della nuova stazione, Salviamo la Metro C spiega che ce ne saranno due, una lato Auditorio di Adriano, l’altra lato Palazzo Venezia che darà su via del Plebiscito. La stazione sarà predisposta per un futuro allaccio con la Metro D ma non come stazione unica, per una questione di costi. Per questo si configurerebbe una situazione simile a quella attualmente presente a San Giovanni.
E per i tempi?
“L’Assessorato fa sapere che il progetto della stazione Venezia verrà completato in primavera per poter chiedere i finanziamenti integrativi al ministero entro il primo giugno – spiega – nella stessa istanza verranno chiesti finanziamenti integrativi per l’acquisto di 17 nuovi treni per assicurare frequenze di 4 minuti e mezzo con l’attivazione della tratta San Giovanni – Colosseo”