Morto Gorbaciov, il suo rapporto particolare con Roma

Il leader sovietico venne più volte nella Capitale, ma indimenticabile fu la sua visita del 1989 quando vide Cossiga e Giovanni Paolo II

Gorbaciov e Giovanni Paolo II
Gorbaciov e Giovanni Paolo II

Gorbaciov venne più volte a Roma, per convegni o per parlare a grandi incontri internazionali. Ma chi lo conosceva ricorda ancora il suo stupore di fronte alla bellezza della città eterna nel novembre del 1989, quando in pochi giorni fu ricevuto dal Presidente della Repubblica Francesco Cossiga e da Papa Giovanni Paolo II. Mikail Gorbaciov è morto ieri all’età di 91 anni in una clinica di Mosca dove era ricoverato.

La prima visita a Roma nel 1984

In realtà il leader del partito comunista era stato a Roma già nel 1984, quando guidò la delegazione ufficiale del partito comunista sovietico che giunse nella Capitale per rendere omaggio alla salma di Enrico Berlinguer. Poi una volta eletto segretario generale del Partito Comunista, diventarono sempre più stretti i suoi rapporti con l’allora Presidente della Repubblica Francesco Cossiga e col capo del governo Bettino Craxi.

Nella Capitale nel 1989 per gli incontri di Stato 

La visita a Roma del 1989 fu però considerata una svolta nei rapporti tra Occidente e blocco sovietico. Il 26 novembre di quell’anno arriva a Fiumicino e ad accoglierlo c’è il presidente del Consiglio Giulio Andreotti. La moglie Raissa visita il Colosseo, mentre lui si reca al Quirinale e dice a Cossiga: “La guerra fredda è terminata, o sta terminando, non perché ci sono vincitori e vinti, ma perché non ci sono più né gli uni né gli altri”.

Storico il colloquio tra Gorbaciov e Giovanni Paolo II

Ma la vera novità, storica, è l’incontro il primo dicembre con Giovanni Paolo II in Vaticano. Karol Wojtyla è sempre stato uno strenuo oppositore dei regimi comunisti, ma anche un uomo aperto al dialogo. E’ la prima volta che un Pontefice e un leader comunista si incontrano, e l’emozione di Gorbaciov nel suo stringersi continuamente le mani mentre lungo i corridoi vaticani si reca a colloquio con Woityla. Gorbaciov annuncia l’intenzione di stabilire relazioni con la Santa Sede e la volontà di invitare il Papa a Mosca. Quel viaggio però non si farà mai, e ancora oggi nessun Pontefice ha messo piede sul territorio russo.

Il ricordo commosso di Roberto Morassut 

Su Facebook, un ricordo di Roberto Morassut, candidato del Pd alla Camera: “ Era la primavera del 1997 e fui inviato ad accogliere Gorbaciov e Raissa per il Premio Nobel per la Pace che si svolgeva a Roma. Per un antico costume e senza conoscermi, io che ero un semplice funzionario ma segretario del PDS di Roma, mi abbracciò appena giunto nella saletta di Fiumicino e mi disse ‘Buongiorno compagno Segretario’. Fu mio compito accompagnarlo nelle visite ufficiali, nei convegni, nelle visite culturali e museali insieme al suo traduttore e al suo segretario Zagladin della Fondazione Gorbaciov. Ricordi indimenticabili.  Oggi se ne è andato l’ultimo uomo che ha tentato di dare una possibilità di salvezza ad un mondo che ha segnato il Novecento e di transitarlo nella democrazia e verso l’Occidente. Non ha mai tradito il socialismo ma ha cercato di ricomporne la frattura con la democrazia e di trasformare uno Stato che aveva mosso miliardi di donne e uomini in uno Stato nuovo più aperto e non autoritario”. Un compito, quest’ultimo, in cui Gorbaciov non riuscì in pieno.

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