"Domani partirà lo sfalcio da parte della Sovrintendenza capitolina dell'area di sua competenza. Successivamente è previsto un intervento di Acea per ripristinare l'illuminazione, al fine di rendere più sicura l'area", ha spiegato l'assessore municipale al Verde e al Decoro, Stefano Marin
Si sono svolte e concluse questa mattina le operazioni di sgombero dell’insediamento presente nell’area verde di viale Pretoriano a Roma. Nove le persone che occupavano i giardinetti: cinque di loro sono state accompagnate all’ufficio immigrazione per il fotosegnalamento, tre si sono allontanate di spontanea volontà e una è stata ospitata in un centro accoglienza della rete comunale. Ora il Municipio Roma I Centro sta coordinando i lavori per il ripristino del decoro nell’area. E’ quanto fa sapere il Municipio Roma I Centro in una nota. Si tratta del terzo intervento del 2023 in viale Pretoriano ma in questo caso le operazioni hanno coinvolto anche l’area sotto gli archi della vicina piazza Sisto V. Domani sono attesi i lavori di sfalcio dell’area, in particolare nella zona di competenza della Sovrintendenza capitolina. Successivamente sarà coinvolta l’Acea per la riaccensione dell’illuminazione ed infine sarà attivato il Servizio Giardini per la cura degli alberi.
“Restano alti da parte nostra l’attenzione e il monitoraggio su viale Pretoriano- spiega l’assessora municipale alle Politiche sociali, Claudia Santoloce – da oggi siamo al lavoro per ripristinare il verde, la luce e il decoro e per cercare di dare assistenza alle persone, affinché queste operazioni non siano ripetute nel tempo ma servano anche a dare risposte durature alla città”.
“Domani- ha aggiunto l’assessore municipale al Verde e al Decoro, Stefano Marin- partirà lo sfalcio da parte della Sovrintendenza capitolina dell’area di sua competenza. Successivamente è previsto un intervento di Acea per ripristinare l’illuminazione, al fine di rendere più sicura l’area, e quello del Servizio giardini per la messa in sicurezza degli alberi. Ma credo che serva una soluzione risolutiva per questa area che spesso si trasforma in una tendopoli, è impossibile continuare ad intervenire periodicamente. Servono risorse ed una risposta di tipo infrastrutturale, da coordinare con la Sovrintendenza, per proteggere l’area monumentale delle mura”.