Categorie: Cronaca

Municipio VIII: la battaglia di Antonio per un montascale, “sono prigioniero”

Disabile grave che da quattro anni si appella a tutte le istituzioni per ottenere quello che considera un suo diritto. Dal Municipio promettono che sarà installato a giugno

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“Oppresso e prigioniero in casa” così si definisce Antonio Panci, 77 anni, disabile grave che da quattro anni si appella a tutte le istituzioni per ottenere quello che considera un suo diritto: un montascale a pedana per consentirgli di poter svolgere la sua vita anche all’esterno della sua abitazione.

L’uomo vive a Roma, al secondo piano di una casa del Comune di Roma nel quartiere Garbatella, territorio che ricade nell’VIII municipio. E da anni va avanti tra lui e il municipio una querelle proprio sulla questione montascale. “Nel 2016 durante un intervento chirurgico – spiega – mi è stato lacerato l’omento e ciò mi ha provocato lesioni irreparabili che con il tempo peggiorano, tanto che ormai mi posso muovere soltanto con la carrozzina”. Una serie di certificati medici attestano ciò che Panci dichiara.

“Dopo due anni di richieste nel 2018 – racconta – grazie ai fondi messi a disposizione dell’allora ministro Fontana, l’VIII municipio decise di montarmi un seggiolino per scendere le scale. Addirittura avrei dovuto io sollevare la carrozzina a mano per metterla su questo seggiolino. Mi sono rifiutato di utilizzarlo, anche perché mi era impossibile e ho chiesto, così come mi era stato prescritto dai medici, che venisse sostituito con un montascale. Ma niente, non c’è stato verso. Addirittura visto il mio rifiuto qualcuno propose per me un Tso, ovvero un trattamento sanitario obbligatorio, a cui ovviamente mi sono opposto. Alla fine il municipio ha smontato il seggiolino, destinandolo a un centro anziani, ma del montascale nessun traccia. La scusa era che poteva creare problemi in caso di incendio del palazzo. Ma da una relazione fatta dai vigili del fuoco, in mio possesso, poiché l’apertura del congegno occupa lo spazio delle scale soltanto per pochi secondi, non sussistono tali problemi. Sono soltanto scuse”.

Panci si è rivolto anche ad un avvocato dell’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi Civili (Anmic) “al quale il municipio – puntualizza Panci – ha risposto nel settembre 2022 con una lettera in cui assicurava che entro il 31 dicembre del 2022 il montascale sarebbe stato finalmente montato. Ora la Asl Rm ha deciso di inviarmi una carrozzina elettronica, al posto di quella a mano, ma non potrò utilizzarla all’esterno, e non so nemmeno se riusciranno a consegnarla, sempre perché non posso scendere dal mio appartamento”

Dall’VIII municipio fanno sapere: “Dopo varie vicissitudini che hanno visto protagonista l’inquilino, come municipio è stata trovata una soluzione con lo stanziamento a Bilancio nell’anno in corso di circa 15mila euro per l’acquisto e l’installazione di un montascale a pedana. Si tratta di fondi straordinari che saranno effettivamente disponibili non prima della primavera del 2023, pertanto si prevede l’installazione e il collaudo del dispositivo entro il prossimo giugno 2023”. Per Panci l’ennesima amara considerazione: “Mi hanno condannato a rimanere prigioniero per altri sei mesi. E’ una situazione assurda: i fondi ci sono, ma manca la volontà di aiutarmi davvero. Che cosa farò nei prossimi sei mesi?”.

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