Un popolo colorato per dire no a ogni razzismo. Circa 5 Mila persone hanno sfilato nel pomeriggio da piazza della Repubblica, in un corteo promosso da Arci, A buon diritto, Medu, Amnesty, Acli.
Lo svolgan-appello della manifestazione è stato “Migrare non è reato”, sottoscritto da decine di associazioni, laiche e cattoliche, personalità della cultura, tra i primi firmatari, insieme al vescovo emerito di Caserta Raffaele Nogaro, lo scrittore Andrea Camilleri, c’è anche don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele e di Libera.
Per il sacerdote che lotta contro la mafia la distinzione tra migranti economici e rifugiati è “pretestuosa, infondata. E’ noto lo stretto rapporto fra le guerre e gli interessi economici. Tante guerre sono state dichiarate per il possesso del petrolio, sempre più se ne dichiareranno – se non cambiano le cose – per quello dell’acqua o di altri beni necessari alla vita. Per non parlare di come i conflitti hanno fatto da volano per la produzione e il commercio delle armi. Questo sistema economico è diventato esso stesso uno strumento di guerra contro il più incolpevole e indifeso dei popoli: i poveri”.
Alla partenza del corteo contro ogni forma di razzismo alcuni manifestanti hanno indossato una maschera raffigurante il ministro dell’Interno Marco Minniti, e alcuni stranieri e italiani si sono incatenati per protestare contro la mancata approvazione dello ius soli. In strada presenti anche un grupp degli immigrati sgomberati dallo stabile di via Curtatone.
Proprio dalla stessa piazza, una settimana prima, era partito un altro corteo, questa volta di sovranisti contrario ad ogni apertura nei confronti degli immigrati.